qualche novità della settimana, da Colin Dexter a Chiara Gamberale

Creato il 13 febbraio 2016 da Atlantidelibri

Siamo giunti alla fine della civiltà europea secondo il pensatore Michel Onfray:

Pensare l’Islam,

Michel Onfray, Ponte Alle Grazie

Dopo i fatti di Charlie Hebdo, una nuova e più sanguinosa strage jihadista fa vacillare i valori fondamentali della Repubblica francese rischiando di innescare una deriva autoritaria in tutta l’Europa; questo mentre la coalizione contro l’ISIS si allarga pericolosamente facendo emergere complicità per troppo tempo ignorate e acuendo le tensioni tra gli Stati coinvolti nella crisi siriana.

Nel Corano si predica la pace o al contrario si inneggia alla guerra? Ha senso ritenere che l’Islam, in quanto tale, sia incompatibile con la cosiddetta civiltà occidentale? Ciò a cui stiamo assistendo non è forse il prodotto di un conflitto planetario scatenato più di un decennio fa in nome del profitto, un conflitto che ha armato la mano di coloro che oggi minacciano la nostra incolumità e che quasi ogni giorno seminano terrore e morte in tutto il mondo arabo? Michel Onfray, partigiano del libero pensiero che non ammette compromessi, cerca di rispondere a queste domande cruciali affidandosi alle armi della critica e all’analisi delle fonti, in un libro «vietato» in Francia, dove il dibattito pubblico si sta progressivamente omologando alla narrazione imposta dalle autorità e alle semplificazioni dei media. Per questo, il libro che qui presentiamo costituisce la prima edizione mondiale. Mantenere la lucidità, avere il coraggio di analizzare i fatti per quello che sono, senza infingimenti e ipocrisie, permette di tracciare una via di uscita da una catastrofe annunciata che nessuno sembra avere intenzione di scongiurare. Pensare l’Islam vuole contribuire al risveglio della razionalità in un mondo sempre più assediato dai demoni della follia, prima che sia troppo tardi. Traduttore Zaffarano M.

Colin Dexter, Il gioiello che era nostro, Sellerio

Nella camera 310 del Randolph, un lussuoso albergo storico di Oxford, un’anziana turista californiana viene rinvenuta morta, e la borsetta in cui custodiva un inestimabile gioiello antico destinato al museo Ashmolean è sparita. Ma il parere dei patologi è unanime: si è trattato di un semplice infarto. In più, a quanto pare, la porta della camera era stata lasciata aperta, sicché il furto non sembra troppo difficile da spiegare. Neppure la fervida immaginazione di Morse può trasformare la tragica banalità degli eventi in un’indagine stuzzicante. Quando l’ispettore capo, già annoiato, decide di rifilare gli interrogatori di prassi al povero Lewis e di tornarsene alla sinfonia n. 7 di Bruckner, un altro corpo affiora dalle acque del Cherwell, e questa volta le cause naturali non c’entrano proprio. Si tratta del dottor Kemp, curatore delle antichità medievali del Museo Ashmolean. Allora sì che il caso diventa interessante per davvero, e Morse si ritrova con un enigma degno del suo cervello. Che collegamento ci può essere tra la morte naturale, l’omicidio e il furto? E come trovare un assassino plausibile nello strano gruppo ospite dell’albergo composto da una comitiva di ricchi pensionati americani con le loro guide inglesi? Morse ha bisogno innanzitutto di un movente… forse una passione, e il suo fiuto punta su quella più forte: l’amore. Ma quale genere di amore e tra chi? Tra una divorziata irrequieta e un accademico fallito? Tra due vispi ultrasettantenni in fuga dalla routine… Traduttore Nera L.

Anne Rice, Il dono del lupo, Longanesi

Reuben Golding, un giovane giornalista alle prime armi, viene chiamato in una villa isolata su un promontorio a picco sul Pacifico dall’enigmatica e misteriosa proprietaria della casa. Lo scopo dell’invito sarebbe raccontare la storia dell’antica casa, e potrebbe uscirne un pezzo interessante per dare finalmente una svolta alla sua carriera. Ma forse non è così semplice. Che cosa vuole la donna da lui? Sicuramente una notte di passione, al termine della quale qualcuno – un uomo? un animale? – dal buio assale il ragazzo. Questa aggressione, apparentemente senza gravi conseguenze, mette in moto in lui una profonda trasformazione e lo introduce a un mondo nuovo e misterioso, nel quale Reuben possiede una doppia natura umana e ferina e ne è perfettamente cosciente. Ma questo pone altri interrogativi… Chi lo ha trasformato così? Qual è la sua vera natura? E soprattutto, esistono altri come lui nel mondo? Traduttore Calza G.

Chiara Gamberale, Adesso, Feltrinelli

siste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel momento è adesso. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. Rinunciando a ogni certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha già tradito entrambi, ma chissà, forse proprio per questo, finalmente, adesso… E allora Lidia che ne farà della sua ansia di fuga? E di Lorenzo, il suo “amoreterno”, a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? Pietro come potrà accedere allo stupore, se non affronterà un trauma che, anno dopo anno, si è abituato a dimenticare? Chiara Gamberale stavolta raccoglie la scommessa più alta: raccontare l’innamoramento dall’interno. Cercare parole per l’attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci chiama. Grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, gli errori di Lidia e Pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto “sotto le costole, all’altezza della pancia” dove è possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. Mentre attorno ai due protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l’affanno di chi invece, anziché fermarsi, continua a rincorrere gli altri per fuggire da se stesso…

Jean Giono, Un re senza distrazioni, Guanda

Francia 1843. Attorno a un piccolo paese di montagna si aggira un implacabile assassino che nasconde i corpi delle sue vittime in un gigantesco albero di faggio. A condurre le indagini è il capitano Langlois, che individua ben presto il colpevole e lo uccide. Sembrerebbe la conclusione del più classico dei polizieschi, e invece è solo la prima di una serie di avventure che coinvolgeranno il capitano: un susseguirsi di avvenimenti e indizi il cui vero significato si svelerà solo nel colpo di scena finale. Traduttore Bruno F.

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