Qualcosa si muove

Da Ant0n3l


Questa è una di quelle sere che voglio ricordare. Vedete, sono le 23,00 e sento il bisogno di scrivere (anche di dormire ma penso di avere ancora un po’ di autonomia…) perché, per la prima volta da quando è nata Easymamma (ufficialmente il 27 maggio scorso), è successa, a mio parere, una cosa grandiosa.
Qualcuna di Voi, chi mi conosce di persona o chi mi legge su Segrate Oggi, sa quanto tenessi all’incontro che si è appena concluso dal titolo “Mamme al lavoro” e che si è svolto al nuovo Centro Civico di Segrate. Sono contenta, proprio tanto. 
Sono contenta perché non credevo di vedere così tante mamme, così tante donne unite dalla voglia di farsi sentire, dalla voglia di andare avanti e di non fermarsi, dalla consapevolezza del proprio “valore” e dal desiderio di imporsi (in senso positivo), dalla volontà di cambiare le cose dove necessario, di trasformare la visione che molte aziende hanno della figura della “mamma”.
La mamma non è un extraterrestre, la mamma – anche in campo lavorativo - è una persona con le proprie competenze. È una persona che ha il diritto di lavorare… anche ad alti livelli se ha le capacità e le motivazioni necessarie.
Noi donne valiamo tanto quanto valgono gli uomini e, anche nel mondo del lavoro, a parità di ruolo in azienda e di titoli di studio, vogliamo essere trattate come loro. Sì, anche per quanto riguarda lo stipendio. 
Noi mamme chiediamo flessibilità. Orari elastici per poter conciliare vita lavorativa e vita affettiva, perché è un nostro diritto non dovere smettere di lavorare, è un nostro diritto poter mantenere una certa indipendenza economica (e psicologica), è un nostro diritto e, deve esserlo, un domani, anche per le nostre figlie, non dover scegliere – di fronte alla maternità – di rinunciare al proprio lavoro. 
Noi, vogliamo entrambe le cose: famiglia e lavoro.
È un nostro diritto che l’etica di un’azienda e non solo di uno Stato, faccia propria (ma sul serio) questa parola: flessibilità.
Questa sera ho guardato ad uno ad uno i visi delle mamme presenti all’incontro e ho visto le donne che piacciono a me, donne “unite”. 
Ho guardato gli occhi, lucidi, di Valentina. Valentina Bensi (Presidente di Easymamma) che, vi assicuro, sono mesi che lavora al progetto Easymamma senza tregua, spesso anche di notte. A testimonianza di ciò potrei postarvi gli orari in cui mi invia certe mail. Ho sentito battere il suo cuore. 
Questa sera, per la prima volta, ho sentito battere il cuore di Easymamma, insieme al mio, tachicardico per l’emozione, l’emozione di percepire che qualcosa si muove.
Che Easymamma, pian pianino, comincia a fare i primi passi. 
Nessuna di noi, mamme e donne, deve avere paura dei propri sogni. 
Stasera, anche se probabilmente mi leggerà domani, lo dico a Valentina:
Non avere paura dei tuoi sogni, Leonessa.