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Qualcuno fermi il Tar. Ecco come secondo i giudici deve essere condannato a restare il Foro di Traiano. Roma deve morire "per legge"

Creato il 02 aprile 2015 da Romafaschifo














Ciò che sta facendo a  Roma il Tar (e ciò che stanno facendo coloro che vi ricorrono con questa facilità) sarebbe in tutti i paesi civili d'occidente un caso nazionale. Da qualche tempo i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale si sono sostituiti alla Giunta ed al Consiglio Comunale democraticamente eletti e decidono loro quali provvedimenti vanno bene e quali vanno male. 
Condendo le decisioni con dichiarazioni di puro stampo politico. Peraltro vecchie di 40 anni e frutto di una mentalità malata, la stessa mentalità che ha portato la città ad essere il luogo più invivibile e raccapricciante d'Europa sotto molteplici punti di vista.

Nella sentenza in cui smontano il sistema delle strisce blu che finalmente spazzava via le scelte criminali e banditesche della Giunta Alemanno hanno scritto che il Comune per fare le norme deve tener conto della scarsa abitudine dei romani a servirsi del mezzo pubblico. Una affermazione che da sola qualifica il livello di questo organismo per il quale ogni commento deve essere sospeso perché rischia di obbligarci ad andare sopra le righe. E contro un organo così potente è meglio evitare.

E' un po' come dire che bisogna smetterla di spingerla sui pagamenti digitali e sulle fatturazioni elettroniche perché questo non tiene conto dell'abitudine degli italiani ad evadere il fisco. Un tribunale dalla parte dell'inciviltà e delle cattive abitudini che invece la politica è chiamata a cambiare.

Hanno scritto che non si possono aumentare le strisce blu senza dare "alternativa". Ma è una sciocchezza abnorme. Primo perché non si trattava di alcun aumento ma di un semplice adeguamento visto che le tariffe non aumentavano da vent'anni. Secondo perché l'adeguamento delle tariffe serviva a disincentivare sosta e dunque traffico e questo minor traffico si riversava come vantaggio diretto del mezzo pubblico. Contrastare i mezzi privati, in una città priva di corsie preferenziali, significa automaticamente creare "alternative" e rendere più appetibile il mezzo pubblico. 

L'ultimo pronunziamento addirittura entra nel merito della pedonalizzazione del Foro di Traiano. Secondo i giudici amministrativi una delle zone più delicate, particolari, straordinariamente belle e da preservare del centro storico. Un luogo tutelato dall'Unesco e visitato ogni anno da decine di milioni provenienti da tutto il mondo deve restare un vomitevole e ributtante parcheggio a cielo aperto. La sentenza fa impressione e dimostra come la cultura malata e pericolosa della macchina, scomparsa dalle città occidentali ormai da trenta se non quaranta anni, sia ancora ben presente in cui poi dovrebbe interpretare ed applicare la legge. 

Siamo condannati al degrado per legge. E adesso vedrete cosa combineranno con i cartelloni o le bancarelle. Saranno capaci di interrompere il cambiamento anche li? Riusciranno a salvare le lobbies camorristiche che stanno dietro a questi business anche li?

Intanto noi (foto di Giorgio Carra) ci siamo fatti una passeggiata al Foro di Traiano con una rabbia e una amarezza enorme. Uno dei luoghi più belli del pianeta è per legge condannato a restare un informa oceano di lamiere benché una amministrazione regolarmente eletta avesse, correttamente, deciso il contrario. Andatelo a raccontare a qualche turista e diteci cosa vi replica.

Inutile dire che sul Tar del Lazio dovrebbe esservi un intervento del Governo. Quanto prima. 

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