QUALCUNO PAGHERA’ (1988) di Sergio Martino

La risposta italiana a Rocky arriva dopo circa 10 anni a firma di un mostro sacro del miglior cinema di genere come Sergio Martino, che tuttavia sembra guardare più ai film della serie Thunder con protagonista Mark Gregory (diretti dallo storico produttore romano Fabrizio De Angelis) che all’action americano tout-court.
“Un giovane pugile vien preso sotto la protezione di un boss che controlla il racket della boxe. Ma si ribella al boss quando questi gli chiede di perdere un incontro. La ribellione gli costa una terribile lezione. Ma il boxeur avrà egualmente la meglio sul gangster”
Conosciuta all’estero come Uppercut Man o The Opponent, la pellicola è ascrivibile a quel pugno di produzioni di fine anni ‘80 che Martino (spesso sotto lo pseudonimo di Martin Dolman) gira quasi esclusivamente per il mercato straniero. Caratteristiche evidenti: ottimo senso del ritmo, location americane, cast attoriale che affianca illustri sconosciuti a vecchie glorie e, purtroppo, una messa in scena minimale (paratelevisiva?) dovuta a budget di partenza limitato.
Il risultato complessivo funziona, ad esclusione del pessimo protagonista Daniel Greene, granitico attore culturista noto al pubblico americano per aver interpretato il ruolo di Dwayne Cooley nella serie TV Falcon Crest. Risolleva la qualità del cast artistico la presenza di due nomi indimenticabili del grande cinema del passato: Giuliano Gemma ed il premio Oscar Ernst Borgnine, rispettivamente il sadico boss Martin Duranti ed il padre di Anne, Victor.
I tempi dei gialli all’italiana con la Fenech e dei post-apocalittici sono lontani, eppure Martino conferma una coerenza stilistica invidiabile, in controtendenza totale con il declino complessivo delle produzioni cinematografiche italiane contemporanee.
Non certo un capolavoro d’accordo, però un degno esempio di action autoctono a tema pugilistico.

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