Un programma dei partiti del centro-sinistra sottoposto al giudizio degli elettori è una condizione sufficiente per vincere la competizione elettorale amministrativa del prossimo anno a Verona?
Occorre partire da una valutazione, anche sommaria,del momento politico che si vive a Verona. E qui emergono con evidenza due situazioni: - la prima riguarda il consenso di cui gode l'attuale sindaco Flavio Tosi, che ha saputo costruire sulla sua persona un momento forte di identificazione con i bisogni della comunità veronese ( più di quanto non sia riuscito il suo partito la lega nord); - la seconda riguarda la debolezza in cui si dibattono tutti i partiti, compresi ovviamente quelli del centro sinistra, alle prese con una crisi di fiducia senza precedenti e incapaci di liberarsi dagli schemi dell'appartenenza nella scelta del candidato. Anche le stesse primarie annunciate dalla coalizione progressista, se non offrono scelte innovative, servono a ben poco.
Si vocifera della sua candidatura a Sindaco alle elezioni amministrative del comune di Verona. La notizia è vera? In caso contrario perché ad ogni appuntamento elettorale si propone sempre la sua candidatura?
Ho sentito anch'io parlare della mia candidatura e, a dire il vero, mi è stato chiesto di partecipare alle primarie della coalizione di centro-sinistra. Ringrazio, mi fa indubbiamente piacere, ma non sono a disposizione. Penso occorrano altre scelte, proprio sulla base delle considerazioni fatte prima. La partita a Verona sarà interessante solo se a sfidare Tosi ci sarà una figura riconosciuta, stimata, in grado di dire che si muove con un programma e senza condizionamenti da parte dei partiti. Anzi, i partiti staranno fuori dalle stanze del potere. Un po' come ha fatto De Magistris a Napoli, da solo, contro gli apparati, parlando direttamente alla gente e andando nei quartieri. Servono persone nuove e gente nuova. Magari non ce la faranno a battere Tosi, ma prepareranno il terreno per la competizione successiva.
In un momento in cui la credibilità dei partiti è bassa quali possono essere gli effetti di un candidato sindaco del centro-sinistra che rappresenti la nomenclatura dei partiti?
In qualche modo ho già risposto a questa domanda. Penso possano essere effetti modesti sul piano del risultato e ulteriormente dannosi per gli stessi partiti, che si rivelano incapaci di profondi cambiamenti. Pensi solo alla prima richiesta che nasce dalla Società: tagliare i costi della politica. In un Comune come Verona, la prima cosa da fare è tagliare i tanti consigli d'amministrazione e presidenti di aziende comunali come AMIA, AGSM, AGEC, ATV e rivedere le nomine nelle partecipate. E' evidente che se il sindaco deve accontentare i tanti partiti non potrà fare quello che ritiene più opportuno. De Magistris, a Napoli, ha già tagliato le unghie a oltre duecento società partecipate dal Comune con tanto di nomine.
Il centro-sinistra veronese ha bisogno di intercettare l'elettorato moderato per vincere le elezioni amministrative di Verona? In che modo può riuscire in questa impresa ardua?
Non penso all'elettorato moderato. Tutto l'elettorato, la stragrande maggioranza dei cittadini ha bisogno di un Sindaco di cui fidarsi e al quale affidare le sorti e il futuro della città. Il Centro sinistra o la società civile che si ritiene alternativa all'attuale maggioranza non deve fare altro che trovare un candidato che dia più fiducia, ai veronesi, di Flavio Tosi. Facile come schema, proibitiva la soluzione. Oggi, più di ieri, sono la fiducia, la credibilità, la storia personale a vincere. Tutti gli schemi possono saltare, di fronte ad una proposta coraggiosa di governo ( taglio di tante poltrone e azzeramento di consulenze per fare con le professionalità interne ) che dia la certezza di essere applicata. La gente ha fame di semplicità, verità, trasparenza.