Quale costo ha la felicità?!

Da Patalice
Quale costo ha la felicità?!Apprezzo un fatto di me stessa 1.4
Sono più coerente.Non è una cosa che si impara, non facilmente, pensavo.Ma sbagliavo.La coerenza la si può apprendere, come una lezione che non piace, di una materia che appassiona, alla fine delle finite apprezzi...La coerenza, ho scoperto avere un prezzo variabile. Sul listino degli investimenti parte da un tot, ma non sai quanto può spennarti. 
Non ha costo fisso, e non puoi contrattare.
Paghi.
Punto. A me è costato due amiche. E non è poco. Stamane ci ho riflettuto e mi sono sentita in difficoltà con me stessa, perché sono stata capace di giustificarmi l'importo, e vuol dire che c'è ragionevolezza laddove non dovrebbe essercene, nei sentimenti! Per sua natura e qualifica, il sentimento non dovrebbe agire a dettato, anzi, eppure io mi sono resa conto che io so funzionare così... Mi rende cinica questa peculiarità. La mia testa pesa. La mia felicità pure di più. Se non sono serena mentalmente non so praticare la felicità. Un limite mio. Cinismo acquisito, barattato con l'inconsapevolezza di chi si getta, "di pancia", nel mondo; o forse filgio di questo stesso scambio. Mai avuti uomini stronzi a prescindere, mai lasciato che il mio cuore si spezzasse davanti ad occhi imperturbabili e pronti al massacro. Io no.Quale costo ha la felicità?!Però ho perso due amiche.Sono stata coerente e le ho perse. Non hanno colpe loro: le direzioni intraprese sono, banalmente, agli antipodi. Va bene così. 
Non ci metto un punto interrogativo, ma mi viene da leggere la frase come una domanda. Costa la felicità. Il problema che non ci dicano quanto, dovrebbe far parte dei giochi.
Un saggio (?!) una volta mi ha detto che per avere altruismo verso gli altri, devi essere il primo degli egoisti.
Boh.
Io so che mi appello ad un pensiero, bellissimo, che mi ha insegnato sempre quello pseudo saggio: noi cerchiamo un senso, un perché alla vita e alle cose, e tendiamo a farlo con lo sguardo rivolto al passato.
Ma se il senso invece fosse nel futuro?
In ciò che ancora deve essere, e noi non sappiamo?