Quale crescita per le imprese del settore immobiliare

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

ROMA Lo scorso 2 luglio, presso l’Auditorium della Tecnica nella sede romana di Confindustria, ha avuto luogo l’evento “Più mondo in Italia per la crescita delle imprese italiane”. Un convegno il cui scopo principale è stato quello di puntare l’attenzione sulla situazione delle aziende italiane e sulla loro capacità di attrarre investitori esteri. È questa, infatti, la chiave individuata dai relatori per ridare ossigeno a un sistema industriale che continua a registrare gravi difficoltà per uscire dalle secche della crisi. In particolare, due sono gli interventi che hanno voluto tracciare la rotta per ritrovare la competitività perduta: quello di Giuseppe Recchi, presidente di Eni e del Comitato Investitori Esteri di Confindustria e quello di Paolo Crisafi, direttore generale di Assoimmobiliare NELLA FOTO
“La competitività di una Paese – ha dichiarato Recchi – si vede anche dai capitali che è capace di attrarre, le imprese inoltre si localizzano ed investono dove è più facile fare business. Il paradiso degli investimenti non esiste. Si pesano opportunità, si valutano i costi, i timbri da mettere che troppo spesso in Italia aumentano in corso d’opera. Sono presenti metodi troppo differenti che a volte ci rendono ininvestibili, la percezione degli altri nei nostri confronti, quindi, diventa fondamentale”. Dalla teoria alla pratica: sono state presentate, infatti, proposte – arricchite anche con il contributo di esperienza del mondo dei servizi e della finanza immobiliare rappresentato in Assoimmobiliare - in cui emerge il ruolo fondamentale dell’Immobiliare per attrarre capitali esteri.Nel documento si legge che è fondamentale, per ritrovare slancio, “semplificare la disciplina che regola i fondi di private equity, i fondi immobiliari e i siiq, per ampliare il mercato delle partecipazioni azionarie (specie favorendo operazioni di cross-investment tra istituti eterogenei), per rendere l’industria immobiliare italiana moderna e trasparente e agevolare anche l’indispensabile processo di valorizzazione degli immobili pubblici".
Paolo Crisafi, a margine dell’iniziativa, si è poi fatto portavoce dei temi in ambito confindustriale: “Vediamo Confindustria e, in particolare, nel competente delegato per gli Investitori Esteri presidente Giuseppe Recchi, un attento e valido interlocutore. Va tenuto presente che una politica economica per la Valorizzazione dello sterminato Patrimonio Immobiliare Pubblico e dell’altrettanto rilevante Patrimonio Privato passa necessariamente attraverso alcune aree di intervento particolarmente urgenti ed in gran parte necessarie:
a) incentivare la finanziarizzazione dei patrimoni, per renderli liquidi e finanziabili con diverse fonti di finanziamento, utilizzando le due macrostrutture (Fondi Immobiliari e Siiq), andandole a perfezionare in modo da renderle efficaci come negli altri Paesi;
b) favorire una massiccia e strutturale analisi di riorganizzazione dei patrimoni, attraverso precisi processi di segmentazione degli attivi completati da chiare azioni di valorizzazione, implementabili anche in un momento di difficoltà economica come quello attuale. Comunicato stampa da Assoimmobiliare 3 luglio 2013


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