Quale futuro per la Sanità in Puglia?

Creato il 18 gennaio 2012 da Trame In Divenire @trameindivenire

Nichi Vendola e Tommaso Fiore

Troppe esitazioni. La Puglia pretende risposte. Le merita.

In Puglia il diritto alla salute è calpestato. È calpestato dai ricatti che la politica (la “vecchia” politica), fa a sé stessa, anche attraverso manovre finanziarie che gravano sugli italiani e sul Meridione, con la violenza di una fredda scure. Conoscono fin troppo bene, i pugliesi, le difficoltà a cui la Regione Puglia deve far fronte, costretta dai tagli, prima del governo Berlusconi, poi del governo Monti. È chiaro a tutti, il disastro della sanità ha radici ataviche che affondano nel clientelismo e nella pratica spartitoria che il Presidente Vendola combatte da sempre. È nota a tutti l’eredità lasciata dai 10 anni di [non]governo della Puglia dell’ex presidente ed ex ministro Fitto, per il quale la visione politica della cosa pubblica era, ed è, prettamente privatistica. Tante, troppe, sono le responsabilità della vecchia classe politica e delle dirigenze mediche locali che, troppo spesso coincidono con quei politici che da troppo tempo amministrano le città e che della sanità pubblica ne hanno fatto una questione privata, uno strumento clientelare, un bacino elettorale, una rendita di posizione tutta personale.

Oggi tutta la Puglia attende risposte e rivendica diritti, quegli stessi diritti e risposte evocati rispetto alle politiche del governo nazionale, ai servizi negati da Trenitalia, alla devastazione delle trivelle, ma anche e soprattutto rispetto al futuro della sanità. La Puglia, laboriosa e paziente, merita risposte, segnali chiari, e li pretende, a ragione, da chi della Puglia e della buona politica ne ha fatto la ragione del proprio mandato. Quali sono gli orizzonti e le prospettive della sanità in Puglia? Che ne sarà del diritto alla salute per quei comuni in cui (come per Fasano, Martina Franca, Cisternino, Locorotondo) gli ospedali sono destinati al drastico ridimensionamento e perfino alla chiusura? Quali sono i tempi per la realizzazione delle nuove strutture d’avanguardia a cui fanno continuo riferimento assessori e consiglieri regionali nei loro interventi in pubblico?

Sarebbe un errore, davvero imperdonabile, per la Regione Puglia, per Nichi Vendola, per la sua giunta (che nel 2005 e poi ancora nel 2010, invocarono, e noi con loro, la buona politica per la Puglia migliore) indignarsi per la vergogna di Trenitalia che divide il paese in due, come nemmeno la Lega è riuscita a fare, indignarsi per le trivelle della Northern Petroleum che distruggono l’Adriatico mentre tritano profitti e allo stesso tempo, non cogliere l’indignazione dei pugliesi, posti di fronte al rischio, sempre più reale, di chiusura degli ospedali. Il presidente Nichi Vendola e l’assessore Tommaso Fiore, la Giunta regionale e i consiglieri di maggioranza rendano alla Puglia parole chiare e il giusto conforto per l’affermazione dei diritti negati. Il presidente Nichi Vendola sia chiaro con tutti, con chi in questi anni, si è impegnato in prima persona per l’affermazione della Puglia migliore.

Giuseppe Vinci

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