Il che è una bella domanda.
Complicata, ma bella.
Personalmente quando mi fate questa domanda consiglio sempre, sistematicamente, alcune graphic novel standard. Che se leggete queste poi praticamente state a posto anche tutta la vita per quello che riguarda il Cavaliere Oscuro.
Probabilmente (anzi, sicuramente) sono oggettivamente le migliori novel mai scritte a proposito del personaggio ideato da Bob Kane. Mi sentirei di dire che sono quelle imprescindibili. Ma potrebbe arrivare sempre il solito “precisino della fungia” (cit.) a dire che “no, manca questo, quello e quell’altro”.
Quindi facciamo che queste sono le mie graphic novel imprescindibili su Batman, nonché quelle che consiglio a voi per avvicinarvi al personaggio, ok?
Capolavoro di Frank Miller. Ci troviamo alle prese con l’Uomo Pipistrello più amato dai bambini quando ancora non è Batman, ma solo un Batman “work in progress”. Non è un caso che Batman Begins abbia pescato a piene mani da questa novel. Gotham City è un coacervo di criminalità e corruzione, e l’unico baluardo prima dell’oscurità è Gordon. Il fumetto infatti è quasi più incentrato su Gordon alle prese con i suoi guai al dipartimento di Polizia che su Batman che ancora non sa come essere Batman. Il binomio però è davvero incantevole, soprattutto perché sia Batman che Gordon, seppur molto “acerbi”, sono già eticamente il Batman e il Gordon che conosciamo.
In queste due graphic novel bellissime troviamo ancora un Batman “agli inizi”, ma ben conscio del suo peso e del suo ruolo a Gotham. Soprattutto sono due novel incentrate sulle abilità investigative del Cavaliere Oscuro, che si troverà a dover risolvere alcuni problemi molto seri con la malavita organizzata e affrontare dei criminali piuttosto rognosi.
Fanno la loro grande comparsa alcuni dei villain più importanti di Batman (tra cui il Joker), ma soprattutto Il lungo Halloween è la novel in cui vengono mostrate (e riscritte) le origini di Due Facce. Harvey Dent è solo la punta dell’iceberg di un plot giocato sul tema del doppio, e sarebbe anche solo un delitto spoilerarvi qualcosa delle trame dei due volumi.
Leggeteli e scopriteli da soli.
Anche The Killing Joke è un monumento #totaletombale al tema del doppio, inteso però come nemesi e come persona che completa un’altra persona. L’intera graphic novel ruota intorno al complesso rapporto che negli anni si è sviluppato tra Batman e il Joker, figure all’apparenza tanto antitetiche quanto, a conti fatti, estremamente simili. I “deliri” del Joker sono delle pietre tombali, nonché dei duri attacchi critici alla società dell’epoca incentrata sul consumismo, la follia, l’egoismo e la ricerca della fama e della gloria a scapito di tutto (d’altronde lo sceneggiatore è Alan Moore; d’antologia il monologo del Joker sull’uomo medio). Più di una volta ci chiediamo se è più folle una persona diventata “folle” per necessità come il Joker, o uno che fa il vigilante mascherato da Pipistrello.
La verità, come insegnano i filosofi, sta nel mezzo. E lo sanno anche Batman e Joker, due facce della stessa medaglia, destinati a combattersi e ad essere per sempre l’uno la nemesi dell’altro.
Probabilmente di tutte le novel di quest’elenco è quella che preferisco di più. In pochissime pagine Alan Moore ha firmato quello che, per quanto mi riguarda, è uno dei suoi maggiori capolavori.
Questo non potete proprio non leggerlo.
The Killing Joke è una delle mie graphic novel preferite in assoluto...
Qui siamo probabilmente alla vetta massima, alla cima inarrivabile, al punto più alto di Batman. Potreste anche solamente leggere Il ritorno del Cavaliere Oscuro e stareste a posto per il resto della vostra vita.
La storia la conoscono anche i sassi: Gotham City è assediata dal crimine e dalla gang dei mutanti. Batman è solo una leggenda. Sono anni che nessuno lo vede, e tra i vicoli e i notiziari lo si ricorda solo come un qualcosa di vago, come un qualcosa che non è mai esistito.
Bruce Wayne ormai è un vecchio cinquantenne disilluso dalla vita. Ma quando un suo vecchio antagonista torna in scena, il sangue di Batman che scorre nelle vene di Bruce torna prepotentemente in scena. Bruce non può fare altro che rivestire i panni del Cavaliere Oscuro, vivendo una seconda giovinezza…
Il capolavoro di Miller è una distopia cupa, una critica alla società imperialistica nonché all’uso distorcente dei mass media. E poi c’è lo scontro più epico mai visto in una graphic novel…
Ne parlammo in maniera un po’ più approfondita QUI.
Ci sono anche altre novel batmaniane che meritano tantissimo di essere lette. Cos’è successo al cavaliere oscuro?, scritto da Gaiman, è metafumetto che pone alla luce l’intera essenza che ruota intorno alla figura e alla leggenda non solo di Batman, ma anche dei suoi più importanti villain e comprimari; Batman Arkham Asylum, scritto da Morrison, è incentrato sul manicomio criminale più famoso del mondo, nonché sui suoi inquilini più conosciuti. È una graphi novel che io non ho apprezzato mai moltissimo, sebbene sia scritta oggettivamente benissimo e abbia uno stile grafico folle e particolare (in piena linea con il “senso” del fumetto).
Mi azzardo poi a segnalarvi anche due fumetti di cui abbiamo già parlato, che non sono strettamente su Batman ma nel quale l’Uomo Pipistrello fa la sua porca figura: Superman Red Son e Kingdome Come. Nel Red Son, Batman è un terrorista che si oppone al regime totalitario del Superman comunista. Batman riesce a mettere l’Uomo d’Acciaio alle strette in un combattimento che sta quasi ai livelli di quello del Ritorno del Cavaliere Oscuro. E quindi è un must read.
In Kingdom Come, invece, Batman è vecchio; ma un vecchio con stile, nonché il protagonista più terrificante dell’intera graphic novel. Quando sorride, un brivido corre lungo la schiena del lettore. Provare per credere.
A questo punto sono curioso: quali sono, secondo voi, le migliori storie su Batman?
Ps: è finito Naruto! Ne parliamo domani!