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Quando andavo in via Veneto di Nicola Apollonio – 6

Creato il 18 febbraio 2016 da Cultura Salentina

18 febbraio 2016 di Augusto Benemeglio

Mimmo Modugno

6 - mimmo modugno

Apollonio – continua Vitagliano – è stato giornalista per Stop, un periodico patinato che in quegli anni arrivò a vendere oltre un milione di copie, ma negli anni ‘70 ha girato l’Europa per raccontare la vita dei nostri emigranti, poi gli Stati Uniti, e il Medio Oriente per la guerra dei “sei giorni”. Lui la civiltà di via Veneto l’ha conosciuta, frequentata, vissuta. Ed ecco la sua testimonianza, appassionato “amarcord…” di un tempo perduto, ed insieme racconto civile e storico di una Italia molto diversa da quella di oggi. Ed infine cronaca di un tempo ritrovato, perché rianimato da aneddoti sconosciuti e inedite rivelazioni. “Ciao, sono Mimmo Modugno, ce sta faci, ah? (che stai facendo?). Vorrei farti sentire come ho musicato uno dei tuoi testi. Puoi venire a casa mia?“. Non sto nella pelle. Salto in macchina e mi perdo nel traffico”. Le “madeleine” di Apollonio sono le foto in bianco e nero di quegli anni. E il ricordo di incontri importanti e di esperienze uniche, come quella con il grande cantante, anche lui pugliese.

L’ex aspirante giornalistaè ormai divenuto uno dei protagonisti di quella sorta di fiaba metastorica della “dolce vita” (lo vediamo ritratto con la Pampanini, Pippo Baudo, la contessina De Blank, Lisa Gastoni, Patty Pravo, etc), uno spettacolo multiplo pieno di segni, simboli, ma anche di incredibile energia e vitalità. E tutto il libro ne è intessuto, come una sorta di sinfonia respighiana (i pini le fontane e le feste di Roma), di quella stagione straordinaria, che vede emergere figure come Giovannii XXIII, Kennedy e Krusciov, in cui si parla di ecumenismo, di nuova frontiera, di distensione.
Ma c’è, soprattutto, una grande fame arretrata di esperienze culturali finora negate, c’è uno slancio e una curiosità esistenziale come mai prima c’era stata, nutrita di una dirompente carica liberatoria. C’ è il rifiuto degli schemi moralistici nel giudicare eventi e personaggi, e un invito costante a una vacanza con occhi ben aperti. E tutto ciò si realizza nella mitica “Via Veneto”, strada-teatro più famosa del mondo, “magic moment” del gaudio universale, premio Nobel della Nuova Frontiera, Oscar del divertimento in un mondo pieno di dicotomie, innocente e galeotto, pudico e libertino. C’è tutto questo nel libro, una specie di caleidoscopio di immagini e sogni, di significati grandiosi e armoniche farneticazioni.


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