Quando avviene la Reincarnazione

Creato il 27 ottobre 2014 da Dariosumer


Ritengo che la necessità della reincarnazione (intesa come movimento della vita in ascesa verso l'Assoluto in cui, poi, riconoscersi e identificarsi) sia dovuto alla struttura della Realtà che necessita di essere vissuta in tutti i suoi aspetti creando così la relatività, il senso del tempo e del trascorrere, del vivere e del morire; tutte cose illusorie rispetto alla verità ultima, ma vere per quel "sentire" che le sperimenta e le vive.
Va considerato che l'Assoluto (Dio) per essere tale, ha bisogno del relativo che lo rappresenti; altrimenti che Assoluto sarebbe? L'Assoluto di cosa?
Dunque, noi siamo quel relativo che fa "vibrare", che "sente" la realtà per quella parte di consapevolezza che gli spetta, in un ascesa e in un ampliamento.
Se si crede alla reincarnazione, una delle domande che sorgono spontanee, è quando avvenga; cioè a che livello di maturazione dell'embrione o del feto, si realizzi il contatto con l'individualità spirituale.
Per quello che ho capito, la reincarnazione non avviene in un momento preciso, ma è una presa graduale della situazione terrena, che procede con lo sviluppo del feto e la sua maturazione.
In quel momento l'individuo è nello stadio che viene chiamato "riposo dell'ego", cioè,come ho detto nella nota precedente, dopo la consumazione e la presa d'atto di tutto quello che è derivato dall'ultima incarnazione, è entrato in un piano in cui non ha la possibilità di esprimersi per limiti evolutivi, e allora si "addormenta" creando la nuova situazione incarnativa, per poi, successivamente, procedere anche in quel piano.
Dunque, durante il sonno dell'ego la consapevolezza di quell'individuo, fluisce lentamente nella nuova vita terrena nascente, e che si sta sviluppando nell'utero.
Questa presa di consapevolezza prosegue con la nascita e oltre, ancora con la crescita e fino alla totale presa di coscienza che avviene verso i 15/20 anni.
L'incarnazione è così compiuta e completa.
I ricordi di precedenti incarnazioni che alcuni bambini hanno ma che, poi, perdono a una certa età, dimostrano come la consapevolezza dell'individuo, è ancora a cavallo delle due incarnazioni.
Nonostante si dimentichi tutto, a volte rimane qualche reminescenza, sensazione, quasi nostalgia per qualcosa che non è ben chiaro, ma ha delle precise connotazioni emotive; inoltre è vero che ogni capacità, mentale o simile, sviluppata nelle incarnazioni precedenti non va persa, perchè è un patrimonio dell'individuo che, con il suo lavoro, ha acquisito una conoscenza o un'abilità che viene trasmessa allo spirito.
Però questa, nella nuova incarnazione, per un fatto di necessità karmiche, potrebbe essere "accantonata".
Se, per esempio, un individuo, in una precedente incarnazione, avesse sviluppato una capacità per il canto ma l'avesse applicata con egoismo e umiliando altri con questa acquisizione, in un'incarnazione successiva potrebbe dover vivere una vita da "stonato" soffrendo per questa sua mancanza.
L'esempio è grossolano, ma serve a indicare come il meccanismo karmico ha una funzione, non solo di acquisizione, ma anche di insegnamento attraverso quell'acquisizione o nel negarla.
Perciò dobbiamo considerare che in ogni incarnazione, noi non esprimiamo tutta la potenzialità del nostro spirito, ma solo quello che occorre per comprendere degli aspetti specifici delle nostre mancanze, e completare quelli che abbiamo sviluppato in armonia con la realtà.

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