Quando Bhopal ti arriva nel piatto

Creato il 30 luglio 2010 da Mariagraziacoggiola
Caso vuole che sulla corriera da Bhopal a Sanchi abbia incontrato niente meno che un rappresentante di pesticidi. Lupus in fabula, si direbbe. Devo riconoscere che gli incontri piu’ interessanti della mia vita li ho fatto sui bus locali, quelli dove sali e ti siedi dove vuoi e che non partono fino a quando tutto lo spazio non e' fisicamente occupato da persone e cose.
Satendra Singh Chauhan, direi sui 35 anni, lavora da tre per la Meghmani Organics LTD, una societa’ di pesticidi di Ahmedabad. E’ un ASM, che mi sono fatta spiegare vuol dire Area Sales Manager. Quando gli ho chiesto perche’ non gli passavano l’auto aziendale e lo costringevano a visitare i clienti in bus, ha iniziato una lunga serie di lamentele. I suoi superiori sono dei tirchi, risparmiano su tutto, lui ha portato il fatturato da zero a tot milioni di rupie e continuano a promettergli un’auto. Lui pero’ ha minacciato le dimissioni, ma non puo’ fare troppo il furbo perche’ non ha un titolo di studio, anche se dopo 12 anni di esperienza conosce a menadito tutti gli insetti, muffe, vermi insieme ai rispettivi veleni.
Abbiamo parlato della Union Carbide ed e’ venuto fuori che il manager americano Anderson ha pagato una somma strabiliante prima al governo locale per essere portato a Delhi e poi a Rajiv Gandhi (all’epoca premier) per lasciare l’India. Sono cose che sono uscite sulla stampa di recente quando si e’ riaperto il dibattito sulla fabbrica dopo una sentenza-beffa di un tribunale contro i responsabili della tragedia.
Inevitabilmente poi il discorso e’ caduto sull’ambiente. Mi ricordo quando in Piemonte non si poteva piu’ bere l’acqua perche’ c’era l’atrazina dentro i pozzi. Glielo raccontato. Lui ha obiettato che senza pesticidi non viene nulla e che quindi i contadini rischiano di morire di fame. ‘Ma c’e’davvero bisogno di spruzzare tanta roba?’’. ‘Tantissima’ e’ stata la risposta, con un certo senso di soddisfazione, visto che questa roba la vende lui. Poi guardando fuori dal finestrino mi ha fatto la lista. ‘Questi sono semi di soia, vanno spruzzati adesso…poi arriva il mais, idem per il basmati. Le banane invece le devono immergere in una sostanza chimica perche’ le raccolgono verdi, ma quando tu li compri devono essere mature. Idem i manghi. ‘Ma come, anche i manghi? Ma quelli vengono da soli’’ ho reagito. ‘Assolutamente no, non c’e nulla di quello che tu mangi che non sia ricoperto di veleno’’. Ma io i manghi li sbuccio…’ho replicato aggrappandomi disperatamente all’ultima speranza. Risposta: ‘fidati, ci lavoro, il pesticida penetra dentro. Se vuoi un consiglio, tutta la frutta e verdura che compri mettila in una bacinella d’acqua e lasciala per mezzora in modo che il veleno si diluisca…’’. Se lo dice uno di Bhopal…

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