QUARTA: Salem, Oregon settentrionale. Alle inquietanti sparizioni di bambini e adolescenti segue la scoperta di una vera e propria casa degli orrori, all'interno della quale si trovano i corpi delle piccole vittime. Altrove, un uomo si sta preparando a lasciare il suo appartamento. Si fa chiamare Ray Smith. Le sue mani sono sporche di sangue e una donna dai lunghi capelli neri è riversa sul pavimento. Allo specchio, il volto dell'assassino è deturpato: sulla sua pelle, l'uomo reca i segni di qualcosa che accadde quando era soltanto un bambino, e che l'ha cambiato per sempre. Una settimana dopo, cinque ragazzi sono immobili dinanzi al cancello di una scuola abbandonata. Sono cinque, giovani e forti. Ne rimarrà solo uno. A metà strada tra Stephen King e Donato Carrisi, la prosa di Massimiliano Bellezza è un coltello pronto a fendere il sonno dei lettori e a trascinarli con sé in un vortice di puro terrore. Perché Ray Smith non è il nome di un personaggio. Ray Smith è il nome del vostro prossimo incubo.
Siamo a Salem, nell'Oregon settentrionale. Un uomo dal volto sfregiato se ne sta davanti ad alcuni ritagli di giornale; fuori, il tramonto al di là delle imposte lo accarezza. Lui lo ammira e, con agghiacciante freddezza, recide la gola della compagna con un tagliacarte. Siamo di fronte ad uno spietato serial killer, un uomo dal passato turbolento e probabilmente sofferente, in cui il dolore e l'umiliazione hanno innescato un processo di trasformazione irreversibile.
La scena, poi si sposta davanti al cancello di una vecchia scuola abbandonata, l'ambiente è tetro, cupo, deserto e la notte condisce il tutto di un'inquietudine sinistra. Cinque ragazzi sono fermi davanti all'ingresso, in attesa di compiere l'ennesima ragazzata, ignari di chi si aggira per i corridoi e le aule, ignari che il misterioso killer abbia scelto proprio quel luogo come teatro dei propri raccapriccianti giochetti.
Da qui, il ritmo serrato ingloberà il lettore in una corsa all'ultimo respiro. Quella che doveva essere una notte goliardica si trasformerà in un'avventura terrificante.
'Fanno un passo oltre la soglia, quasi intimoriti e allo stesso tempo rapiti da questa struttura decadente con un non so che di misterioso davanti ai loro occhi da sedicenni.'
Questo romanzo l'ho letteralmente divorato, mi ha tenuta appesa, mi ha fatto soffrire di claustrofobia; correvo assieme ai ragazzi per i corridoi e gli anfratti sotterranei, spiando dalle porte, respirando la polvere delle aule abbandonate, annaspavo nel buio e il cuore mi martellava nel petto.
Pongo sempre un occhio di riguardo alla caratterizzazione dei personaggi e chi ha imparato a conoscermi ormai lo sa. Prediligo l'autore che non spiega tutto in un sol respiro ma fa scoprire i personaggi a poco a poco, mescolandoli alla storia e agli eventi. Qui, abbiamo cinque ragazzi benestanti, avvezzi alle marachelle e, probabilmente, a passarla sempre liscia. Il leader del gruppo è Gary, proviene da una famiglia difficile, un padre assente e schiavo della bottiglia e una madre che tenta inutilmente di preservare il buon nome della famiglia, e abbiamo Maria, la ragazza di cui è sempre stato segretamente innamorato.
Il teatro raccapricciante della scuola farà da contorno a questo sentimento che tenterà di sopravvivere anch'esso alla notte di terrore.
Un aspetto che ho apprezzato del romanzo è l'inizio che ti catapulta subito nella storia. L'autore ci mostra un elenco di notizie pubblicate sui quotidiani, una serie di delitti la cui mano è ignota; voltiamo pagina e ci ritroviamo nella mente dell'assassino, un uomo privato della sua ruvida scorza. Bellezza ci mostra come un'anima possa essere macchiata dal proprio vissuto e trasformarsi in una feroce macchina da guerra senza possibilità alcuna di redenzione.
'-Nulla potere fare bifolchi, esseri insignificanti, perché da qui non si esce, non vivi per lo meno.-
- Cosa vuoi? Che ti abbiamo fatto?-
-Voi? Niente. E' la mia natura, non c'è un motivo.-'
Il lettore non sa cosa aspettarsi e, quando la storia sembra essere finita, ecco che ci ritroviamo in un altro meccanismo di tortura e di attesa. Ho apprezzato particolarmente le ultime pagine del libro, intrise di un realismo autentico. Bellezza ci mostra il retro della medaglia, ci mostra come non sempre la parola 'fine' sia indorata di angeli custodi in divisa che brandiscono prontamente una pistola in pugno per difendere la donzella in pericolo. A volte, ne diventano addirittura i carcerieri senza riuscire a vedere più in là del loro naso.
I temi che affronta sono tanti, dalle varie sfaccettature dell'animo umano, alla psicologia umana, dal coraggio al piacere di infliggere dolore senza provare rimorso alcuno, toccando anche il sentimento puro e incontaminato dell'amore. E' una storia intrisa di realismo, moderna, ben inserita nella società in cui viviamo contaminata del delirio d'onnipotenza e indifferenza.
Se amate le storie sul filo della tensione, se amate i thriller e i gialli con sfumature horror non lasciatevi sfuggire questo romanzo. Non resterete delusi, tutt'al più vi ritroverete in apnea.
Buona lettura!
'Credevano fosse una nottata come tante, invece si è tinta di orrore.'