Quando cala il buio
di Massimiliano Bellezza
Autore: Massimiliano Bellezza
Serie: //
Edito da: Butterfly Edizioni
Prezzo: 9.90 €
Genere: Thriller, horror
Pagine: 106
Trama: Salem, Oregon settentrionale. Alle inquietanti sparizioni di bambini e adolescenti segue la scoperta di una vera e propria casa degli orrori, all’interno della quale si trovano i corpi delle piccole vittime. Altrove, un uomo si sta preparando a lasciare il suo appartamento. Si fa chiamare Ray Smith. Le sue mani sono sporche di sangue e una donna dai lunghi capelli neri è riversa sul pavimento. Allo specchio, il volto dell’assassino è deturpato: sulla sua pelle, l’uomo reca i segni di qualcosa che accadde quando era soltanto un bambino, e che l’ha cambiato per sempre. Una settimana dopo, cinque ragazzi sono immobili dinanzi al cancello di una scuola abbandonata. Sono cinque, giovani e forti. Ne rimarrà solo uno. A metà strada tra Stephen King e Donato Carrisi, la prosa di Massimiliano Bellezza è un coltello pronto a fendere il sonno dei lettori e a trascinarli con sé in un vortice di puro terrore. Perché Ray Smith non è il nome di un personaggio. Ray Smith è il nome del vostro prossimo incubo.
Devo ammettere che l’incipit mi è piaciuto molto. Ricorda l’inizio di alcuni film polizieschi in cui una serie di notiziari introducono lo spettatore a quello che sarà il tema principale. Spezzoni di notizie che rivelano lentamente l’orrore della storia.
Un racconto che scorre abbastanza velocemente e che però ha troppi buchi per quanto riguarda la mia modesta opinione.
C’è un serial killer, okay, si lascia intuire che qualcosa nel suo passato non ha funzionato, ma cosa? Ecco avrei preferito sapere la sua storia. Un po’ come hanno fatto con il prequel di Hannibal Lecter. Fino alla fine speri che il killer riveli qualcosa di sé, e invece no. Resti con accenni vaghi, ma non vivi la sua sofferenza.
Ciò che trovo geniale in alcuni thriller-horror, è la rivelazione del carnefice in quanto vittima. La mente umana talvolta, di fronte ad alcune atrocità, necessita di una spiegazione quanto più razionale possibile. Se uno commette delle cose orrende, il più delle volte, alla sua malvagità c’è una spiegazione. Ecco, è quella che cerchi! E quando viene raccontata bene, d’improvviso, il “cattivone” della situazione, divenendo vittima, attira su di sé la compassione, o in altri casi, il giubilo del lettore/spettatore che gode del fatto che lui, IL MOSTRO, abbia sofferto.
Anche se la vera giustizia la provi quando la sua sofferenza avviene a posteriori, quando cioè, dopo aver commesso tutto il male, il KARMA con un colpo di coda gli fa ritornare tutto indietro e con gli interessi. Digressioni mie personali a parte, trovo che nel racconto comunque qualcosa manca.
SPOILER ALERT:
E poi parliamoci chiaro, la parte in cui la ragazza va stravolta nel pieno della notte dalla polizia, ha poca credibilità. I due poliziotti, gli unici due in caserma, la deridono e la chiudono in cella. E lei si addormenta! SI ADDORMENTA! Dopo aver visto morire tutti i suoi amici, trucidati orribilmente, dopo averne lasciato uno vivo in balia del mostro, lei si addormenta. Non urla, non fa niente che possa far cambiare idea ai poliziotti. Tra l’altro lascia anche la macchina con il motore acceso davanti alla centrale. Voglio dire, non sembra molto uno scherzo? Non chiede di chiamare a casa, eppure ha solo sedici anni. Niente. Si rassegna e si addormenta.
Nemmeno in un fantasy serve così tanta sospensione dell’incredulità. E poi dico, tutto avviene in poche ore della notte, eppure l’assassino ha il tempo di catturare i ragazzi, seviziarli, ucciderli. E gli altri nel frattempo non sentono neppure un urlo. Insomma, troppe pecche a mio avviso.
STOP SPOILER
No no no, non ci siamo.
Diciamo che le capacità non mancano, la storia scorre, la suspense c’è, bisognerebbe solo curare alcuni aspetti pratici della trama, come appunto, tempistiche, spazi, e veridicità di situazioni.