foto Loretta Campomaggi
Cosa succede? Si preoccupano? Si agitano? Pensano che qualcosa di terribile sta accadendo? Cresceranno insicuri perché il loro pilastro e sostegno, i genitori, vacillano e non danno sicurezza?Non lo so… So per certo che a casa nostra le emozioni belle e brutte non si nascondono, si raccontano e semplificano in un linguaggio comprensibile. Si piange; per preoccupazione, per stanchezza e anche per gioia.Forse quando i bambini ci vedono piangere e hanno la fortuna di rivederci sorridere, imparano che una soluzione di può sempre trovare… Questa illusione lasciamola, almeno quando si può.Forse imparano che è bene non avere mai paura dei sentimenti e degli accadimenti perché la vita è fatta di alti e bassi; e se gli alti e bassi si mettono a tavola allora si possono digerire meglio…In questi giorni la confusione regna sovrana…Ieri sera mentre Danilo andava a prendere tre pizze (per sei…) Francesco mi ha detto: “Mamma, sei triste… Io invece, lo sai, sono contento… perché ho questi fratelli e perché ho questa mamma e questo papà… la mia mamma e il mio papà sono bravi, belli e simpatici. Adesso guarda eh?”.Dall’altra parte della cucina parte di corsa; mi accovaccio per ricevere il suo abbraccio… e Davide, Alessandro e Chiara seguono immediatamente dietro a lui. Mi hanno circondata, accarezzato la faccia, dato baci su bocca, fronte, naso, testa.Letteralmente sommersa, felice ma ancora più impaurita per il loro-nostro futuro incerto, penso che il mondo potenzialmente è perfetto. Se potessimo racchiudere la forza di tutti i bambini in una bottiglia e vaporizzare all’occorrenza, potremmo arrivarci…