Oggi si parla tantissimo di cucina.
La televisione, i reality, i libri, gli pseudo cuochi/cuoche e gli chef stellati impazzano ovunque.
Non c’è giornale, non c’è donna o uomo che non si cimenti nell’arte del cucinare e non si possa (auto)definire cuoco-chef dopo aver messo del sale nell’acqua.
Nessuno più conosce le materie prime, l’intimità casalinga del cucinare, quel rapporto strettamente confidenziale, carnale, con le materie prime… non conosce più il senso – anche empirico, perché no?!- stesso del preparare ciò che si mangerà.
A venire incontro a questo senso di assoluta plasticità attitudinale arriva il Cahier de cuisine. Un ricettario del 1809 a cura diper la casa editrice Claudiana.
In questo ricettario si racconta attraverso una bella grafia e la valutazione dei prodotti locali (poveri ma meravigliosamente interpretati) la storia, i gusti e il pensiero del 1809 di Madeleine Muston (l’autrice del Cahier). Non solo, si ripercorrono gli usi e i costumi di quei territori, avendo a disposizione un importante spaccato storico.
La conservazione del cibo, il suo sapiente uso, l’arricchimento dei sapori attraverso le “erbette”, tutto rievoca un percorso gastronomico quotidiano, che omaggiava la convivialità, la responsabilità di quello che si cucinava e del suo tramandarsi.
Una lettura incantevole e uno sprone a cimentarsi con un fare rallentato, docile, senza gare, senza giudizi, se non quello del proprio palato.
Buona scelta
IBD
ilbicchierediverso@gmail.com
Cahier de cuisine
a cura di Walter e Jean David Eynard
Autrice: Madeleine Muston-Jahier
Claudiana- pp.gg. 140- eruo 20- 2013