Quando da Torino l'Angelo chiamerà Le Penseur...

Creato il 29 giugno 2015 da Il Viaggiatore Ignorante
A Torino manca qualcosa.A Torino, città dalla magia enigmatica ed intessuta di reticoli in chiaroscuro di leggende, metà di luce e metà di ombra (oppure di luce ed ombra insieme, che del resto non possono esistere l'una senza l'altra) - manca l'enigma del gotico, manca il chiaroscuro dei pinnacoli e dei rosoni di una cattedrale medievale.Una cattedrale Torino ce l'ha, ma è diversa.La sua prima pietra è stata posta da Bianca di Savoia nel 1491, poco prima che Cristoforo Colombo mettesse piede sulla terra che poi venne battezzata America, ponendo fine a quel periodo di tenebre maledette ed affascinanti che la Storia conosce come Medioevo. In quegli anni l'architettura sacra aveva già preso le curve chiare e morbide del Rinascimento - e dunque la cattedrale del capoluogo piemontese non ha nessuna corona svettante di guglie, non è protetta da nessun gargoyle ghignante, non ha nessuna ombra acuminata.Ma non è solo questo a renderla differente.La Cattedrale di Torino si nasconde.Non si erge a petto in fuori, spavalda del suo carisma e potere, al centro di una grande piazza, attorniata da altri edifici che sembrano quasi venerarla a capo chino; o in alto su un promontorio, su una collina, più alta, verso il cielo, a proteggere e dominare la città.No.La Cattedrale di Torino è emblematica della riservatezza della sua città - o forse dei misteri che essa cela, e che, come tutte le verità più profonde, vanno cercati. E, in fondo, non è un mistero anche la Fede stessa?La Cattedrale di Torino ha una sua piazzetta, intima e raccolta, come del resto dovrebbe esserlo la spiritualità, dietro Piazza Castello - il polo regale di Torino, il centro nevralgico del potere sabaudo.Dalla Piazza la si scorge appena, fa capolino da dietro il Palazzo Reale con la sommità della sua cupola, dando le spalle alla frenesia del viavai in centro - raccolta, introspettiva, silente.Per raggiungerla bisogna attraversare un porticato sul fianco del Palazzo - e, facendolo, è come passare in un'altra dimensione: da quella pubblica, elegante, affollata della vita mondana, a quella privata, intima, meditabonda della vita spirituale.La Cattedrale di Torino è dedicata a San Giovanni Battista, il santo che si celebra durante il solstizio d’estate, durante la notte magica in cui il mondo degli spiriti e quello degli uomini entrano in contatto - l’unico santo di cui si celebra la data di nascita e non quella di morte.San Giovanni nacque esattamente sei mesi prima di Cristo, facendosi suo predecessore ed annunciando il suo avvento: solstizio d’estate e solstizio d’inverno, luna e sole, luce che discende e luce che ascende - anima sofferente e spirito trionfante.E la curiosa meridiana astrologica a forma di croce che si trova sul fianco della Cattedrale parte proprio dal segno zodiacale del Cancro - il segno del solstizio d’estate, della luna, del mistero profondo come le acque del mare.

La meridiana astrologica del Duomo di Torino

Il segno di San Giovanni Battista, patrono della Massoneria e del lungo e difficile cammino iniziatico che l’aspirante discepolo massone deve intraprendere per raggiungere la conoscenza.Il Duomo di Torino non sarà una cattedrale gotica, ma nella penombra delle sue navate ospita la sepoltura di nobili, artisti, popolani e di un antipapa (Amedeo VIII duca di Savoia); ha visto un venerabile abate morire durante la celebrazione della messa e venir fatto a pezzi dai suoi devoti astanti in una gara invasata per appropriarsi delle sue reliquie ancora calde; ha visto le sue campane appena forgiate crollare inspiegabilmente sotto il proprio peso e venire restaurate dagli oboli dei fedeli; si è visto scagliare una maledizione rabbiosa da una vittima della Sacra Inquisizione bruciata fra le fiamme, che prima di morire gli profetizzò sangue, tanto sangue da coprirlo per intero, due volte in un solo giorno - ma soprattutto ha ospitato a lungo una delle reliquie più importanti e controverse della storia del Cristianesimo: la Sindone

Piazza Castello e Palazzo Reale

Il Duomo di Torino non è una cattedrale gotica, ma ha qualcosa che lo accomuna simbologicamente ed esotericamente con alcuni dei più complessi ed enigmatici capolavori di questa arte architettonica sacra e misterica, come ad esempio Rouen ed Amiens: sorge sopra alle fondamenta di altre tre chiese preesistenti, edificate agli albori del Medioevo - l’omonima San Giovanni, San Salvatore e Santa Maria de’ Dopno. Tre che diventano una, insomma, metafora teologica di misteri che la mente umana deve tradurre in qualcosa di concreto per riuscire ad afferrarli - ma qui a Torino questa unità trina comprende anche un principio femminile.E c’è - forse - anche una curiosa profezia che collega il capoluogo sabaudo a queste altre città dalle cattedrali tre in una:
Quando da Torino l’Angelo chiamerà Le PenseurA Notre-Dame le chimere urlerannoE si sveglierà l’Angelo di Chartres,Che spezzerà l’orologio a significare che il tempo è finito.L’Asino farà suonare la ghironda.Ad Amiens risplenderà la testa del Battista E l’Angelo non piangerà più.A Rouen tornerà a battere il cuore di RiccardoE un’armonia di campane annuncerà il Salvatore
“Le Penseur” è uno dei gargoyles della facciata di Notre-Dame a Parigi, e anche gli altri riferimenti sono sculture, o reliquie, che si possono trovare nelle cattedrali delle città elencate.Questa profezia apocalittica viene citata da Renzo Rossotti nel suo “Storie del Mistero di Torino”, e pare che sia stata trovata all’interno di un lunario di Chartres risalente al 1600 - ma c’è da dire che non se ne trova menzione da nessun’altra parte; tantomeno a Chartres.

Parigi, Notre-Dame

Vera o no, non c’è bisogno di una profezia per notare che, pur senza il complesso fascino ombroso del gotico, anche la Cattedrale di San Giovanni concorre in misticismo e mistero con le sue cugine d’Oltralpe.No, forse a Torino in fin dei conti non manca proprio nulla... Serena Chiarle

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