Barbie cambia forma: i nuovi corpi della bambola più famosa al mondo
Da alcune settimane la Mattel ha lanciato una nuova linea di Barbie chiamata “Barbie Fashionistas”, con il duplice obiettivo di celebrare la diversità e di porre fine a quello che per decenni è stato l’unico, universale modello di bellezza e perfezione incarnato dalla bambola più famosa del mondo.
Le nuove Barbie
Le nuove Barbie includeranno tre nuovi tipi di “body shape”: petit (minuta), curvy (formosa) e tall (alta), sette diverse tonalità di pelle e ventiquattro differenti stili e acconciature di capelli, dai colori naturali fino alle tinte e ai tagli dal sapore decisamente “punk”.
Le novità non si fermano solo all’aspetto, ma anche ai ruoli: sono infatti attese nuovi personaggi e professioni, che presenteranno l’icona di bellezza non solo come star/top-model o mamma perfetta, ma anche perfettamente in grado di essere un’astronauta, piuttosto che una scienziata o una fisica.
I nuovi modelli sono l’ultimo step di una campagna lanciata già da tempo, che sui Social si trova sotto l’hashtag #PuoiEssereTuttoCiòCheDesideri, creata affinché le bambine possano ritrovare nella Barbie qualunque professione esse desiderino inseguire.
Tuttavia l’opinione pubblica americana resta divisa: in un articolo uscito sul settimanale americano Time, infatti, si ritene che vi sia il rischio di urtare la sensibilità di qualcuno, in quanto un cambiamento di rotta simile necessita di molto tempo per essere adattato alle diverse culture e ai differenti mercati. Allo stesso tempo potrebbe essere una manovra rischiosa anche per il brand, in quanto la Barbie è da sempre chiamata a essere il simbolo globale di “bellezza americana”.
La storia di Barbie: creazione e distruzione di uno stereotipo
Ma come è cambiata la figura della Barbie nel corso della storia?
La bambola nasce come nel 9 marzo 1959, quando venne commercializzata dalla famosa casa produttrice di giocattoli Mattel, che la presentò come “fashion doll”.
Barbie è la bambola più venduta al mondo e divenuta il vero e proprio prodotto di punta della stessa casa di giocattoli.
L’idea nacque dalla moglie del cofondatore della Mattel, ovvero una donna di nome Ruth Handler che, osservando la figlia giocare, si rese conto dell’abitudine delle bambine di affidare ruoli da adulti ai propri pupazzi, benché all’epoca fossero per lo più bambolotti con la sembianze di neonati.
Nonostante le titubanze iniziali del marito, Ruth non si arrese, e la prima Barbie approdò nei negozi nel 1959: si trattava di una bambola con addosso un costume intero zebrato e dai capelli scuri, a cui la donna diede il nome di sua figlia, ovvero Barbara.
Il primo modello della bambola venne fabbricato in Giappone e entro l’anno dalla produzione vendette circa 350 000 pezzi, probabilmente anche per il fatto che fu il primo giocattolo a poter contare su una strategia pubblicitaria prevalentemente televisiva.
<img src="http://retroonline.it/wp-content/uploads/2016/02/12013581513_f28d176833_c-200x300.jpg" alt="Barbie" title="" width="200" height="300"></a> RomitaGirl67 via Foter.com / CC BY</p> <p>Con il passare del tempo, Barbie si è adattata alle mode iù in voga del momento, passando dal look ricercato e da pin—up delle prime creazioni, per arrivare alla grande varietà di oggi, passando per l’aspetto “californiano” del modello Malibu degli anni ’70, che la voleva decisamente bionda e abbronzata.<br /> Nel 1961 fu inoltre introdotto Ken, il fidanzato di Barbie, mentre nel 1968 venne prodotta la prima bambola afroamericana, tuttavia fu solo negli anni ’80 che arrivò sul mercato la “black Barbie”.<br /> La barbie più venduta fu una creazione del 1992, la Totally Hair Barbie, un modello con capelli acconciabili lunghi fino ai piedi.<br /> Nel corso degli anni Barbie ha anche incontrato momenti di crisi: il gioiello della Mattel si è trovato spesso al centro di numerose critiche e polemiche. Prima fra tutte quella derivante dalle sue proporzioni fsiche, via via sempre meno realistiche, che hanno portato alla promozione di un modello di bellezza irreale, a tratti pericoloso, che negli anni ’90, la decade delle super top-model, si ritiene abbia incrememtato il problema dell’anoressia fra le giovanissime, decise a rincorrere quel modello di magrezza e perfezione assoluta. In seguito a questa bufera, nel 1997 Barbie subì una piccola modifica, che vide il suo girovita aumentare lievemente.<br /> Nel 2000 inoltre alcuni media dichiararono che il materiale usato per la fabbricazione di certe Barbie contenesse alcune sostanze tossiche, ma l’accusa venne smentita da esperti e polemica si spense in pochi mesi.<br /> Negli utlimi anni, con il crescendo di movimenti femministi e la nascita di nuove consapevolezze nel mondo della moda, la bambola è stata anche accusata di favorire la sopravvivenza di stereotipi femmili, che confinano la donna nei medesimi ruoli convenzionali e dietro a precisi canoni di bellezza “semi-perfetta”, motivo per cui sono state ampliate le sue possibili professioni, forme e colori, fino ad arrivare alla campagna attuale.</p> <h3>…Non solo Barbie</h3> <p>La Barbie non è stato l’unico giocattolo a cambiare rotta e unirsi nella lotta agli stereotipi. Come sovente accade, sono stati i paesi del Nord Europa a iniziare una vera e propria rivoluzione del mondo dei giocattoli. La prima casa produttrice a reinventarsi è stata la Lego, che ha recentemente accolto la proposta di una fan, Ellen Kooijman, che fa la geologa, di creare un set LEGO raffigurante donne nella scienza, dall’ingegnere alla paleontologa, includendo l’astronoma e la chimica: “Spero che dimostrino che anche le donne possono diventare tutto ciò che vogliono”, ha detto Ellen.</p> <p>Contemporaneamente in Gran Bretagna è inoltre partita la campagna <a href="http://www.lettoysbetoys.org.uk/">“Let toys be toys”</a>, la cui petizione ha raccolto migliaia di firme, per smetterla con la classificazione dei giocattoli in due macrocategorie, ovvero quelli esclusivamente femminili e quelli solo maschili.<br /> Tornando in Danimarca, ha fatto clamore la versione danese del volantino pubblicitario di un grande negozio di giocattoli, che ha ritratto bambini giocare con Barbie, bambolotti e cucine, al fianco di bambine interessate a macchinine o giochi d’azione tipicamente maschili.</p> <p>Il dibattito che si acceso attorno alla questione ha visto le opinioni contrapposte di chi sostiene la necessità di eliminare “ruoli” già dall’infanzia, smettendo di distinguere giochi maschili e femminili, in modo che ogni bambino possa esprimere al meglio le proprie aspirazioni e i propri interessi senza sentire addosso il peso delle convenzioni, e chi, d’altra parte, non condivide questa posizione, talvolta facendo addirittura riferimento alla “teoria del gender”.</p> <span>Tags:</span><a href="http://retroonline.it/tag/barbie/" rel="tag">barbie</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/giocattoli/" rel="tag">giocattoli</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/lego/" rel="tag">Lego</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/stereotipi/" rel="tag">stereotipi</a> <a href="http://retroonline.it/13/02/2016/attualita/revenant-dopo-birdman-inarritu-si-conferma-regista-da-oscar/69240/"> <i></i> </a> <span> <span>Next post</span> <h4> Articolo piu recente. </h4> </span> <h3>Related Posts</h3> <a href="http://retroonline.it/category/attualita/" rel="category" title="View all posts in Attualità">Attualità</a><a href="http://retroonline.it/category/blog/" rel="category" title="View all posts in Blog">Blog</a><a href="http://retroonline.it/category/our-modern-society/" rel="category" title="View all posts in Our Modern Society">Our Modern Society</a><a href="http://retroonline.it/category/our-modern-society/cultura/" rel="category" title="View all posts in Società & Cultura">Società & Cultura</a> <h4> <a href="http://retroonline.it/19/01/2016/attualita/barbie-il-mondo-attraverso-gli-occhi-di-unicona/68196/" rel="bookmark">Barbie: il mondo attraverso gli occhi di un’icona</a> </h4> <a href="http://retroonline.it/category/our-modern-society/cultura/" rel="category" title="View all posts in Società & Cultura">Società & Cultura</a> <h4> <a href="http://retroonline.it/02/11/2015/our-modern-society/cultura/barbie-e-il-nuovo-commercial-adv-della-mattel/63760/" rel="bookmark">Barbie e il nuovo commercial adv della Mattel.</a> </h4> <a href="http://retroonline.it/category/il-corriere-di-milano/" rel="category" title="View all posts in Il corriere di Milano">Il corriere di Milano</a><a href="http://retroonline.it/category/il-corriere-di-milano/milano-il-corriere-di-milano/" rel="category" title="View all posts in Milano">Milano</a><a href="http://retroonline.it/category/primapagina/" rel="category" title="View all posts in Prima Pagina">Prima Pagina</a> <h4> <a href="http://retroonline.it/22/02/2015/primapagina/flashmob-liberati-dagli-stereotipi/52367/" rel="bookmark">Flashmob al femminile: “Liberati dagli stereotipi”</a> </h4> <a href="http://retroonline.it/category/primapagina/" rel="category" title="View all posts in Prima Pagina">Prima Pagina</a><a href="http://retroonline.it/category/our-modern-society/cultura/" rel="category" title="View all posts in Società & Cultura">Società & Cultura</a><a href="http://retroonline.it/category/our-modern-society/tecnologia/" rel="category" title="View all posts in Tecnologia">Tecnologia</a> <h4> <a href="http://retroonline.it/04/02/2015/our-modern-society/cultura/lego-x-digitalizzare-e-creare-lego/50408/" rel="bookmark">Lego X: digitalizzare e creare i Lego.</a> </h4>