Quando i morti non bastano

Creato il 28 agosto 2013 da Marcopress @gabbianone

«Nessuno, però, pensò mai di chiudere l’esperienza, di fermare a terra le Frecce che tuttora sono amate, rispettate e apprezzate per il loro lavoro di pubblicizzazione dell’eccellenza italiana nel mondo».
Si chiude così un bellissimo pezzo del re dell’Ansa Fvg, Pier Paolo Gratton. Pezzo in cui si ricorda, 25 anni fa, la tragedia di Ramstein. «Il più pesante e tragico incidente della storia in una esibizione acrobatica aerea», ricorda Paolo. Settanta morti, trecentoquarantasei feriti (sono tanti, in lettere si capisce meglio) per un’esibizione. Al di là delle teorie complottiste, semplicemente perché uno dei piloti fu accecato dal sole.
Conseguenze? «Vennero adottare severissime misure di sicurezza. Oggi le “figure” non possono più essere fatte sopra il pubblico che deve stare a svariate centinaia di metri dall’esibizione. Sono cambiati anche i parametri delle Frecce e delle altre Pattuglie acrobatiche che hanno più “aria” per le singole figure», si continua a leggere.
Qualcosa. Almeno qualcosa. Epperò le esibizioni acrobatiche aeree esistono ancora. Totalmente inutili e inutilmente costose.



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