A quelle che quando si accorgono che non c’è più nulla da fare si ritirano. Fanno baracche&burattini e lasciano il nido, piene di tutte quelle incertezze che scaturiscono dall’abbandonare un porto sicuro. Ma forti, e consapevoli, che potrà andare soltanto meglio.
Una follia, per molti uomini (ma per chi la subisce in generale). L’estrema decisione dopo chiacchiere, tentativi e silenzi, per le donne. Perchè alla fine anche noi ci stanchiamo di parlare, di lanciare segnali, di capire e comprendere.
Un atto di coraggio vero e proprio, perchè le donne - alcune donne, solo alcune, purtroppo - sanno ”dar di matto” anche quando sono ancora innamorate. O se non proprio innamorate, ancora amanti (inteso come participio presente). Ed è questo l’atto di coraggio.
A differenza di alcuni uomini, che lasciano un nido solo dopo essersene costruito un altro pronto ad accoglierli, le donne – ma anche qui, soltanto alcune - riescono a fare il salto nel buio anche senza paracadute. Come kamikaze imbottite di esplosivo si lanciano verso la solitudine, il vuoto, l’incertezza pura. Ed è questo l’atto di coraggio.
Rendersi conto che un futuro non ci sarà, e se pure ci fosse sarebbe comunque diverso da quello sognato, e, anzichè incaponirsi e continuare nonostante tutto, alzano la testa e dicono basta. Basta a una vita che non le soddisfa più.
E non servono i figli per far questo. Anzi, spesso quando ci sono i figli è già troppo tardi. Il coraggio è farlo ancor prima che scorrano i titoli di coda, ancor prima di vedere l’ultima scena. Quando tutto potrebbe ancora accadere, ma quasi sicuramente non accadrà. Perchè non ci sono i presupposti, le basi. La voglia. O perchè quel che potrebbe accadere accadrà comunque troppo tardi, quando la magia sarà finita. Quando probabilmente succederà per inerzia, non per volontà.
Donne coraggio che sanno ribellarsi a quelle storie che vanno avanti da anni, trascinate a fatica, a volte sostenute dalle famiglie, altre protratte nel tempo perchè ”è così che deve andare”, perchè ”da sola non so stare”, o perchè ”alla fine è giusto così”. Giusto per chi poi non si sa. A storie che, vuoi o non vuoi, prima o poi andranno comunque a rotoli, per tradimenti, insofferenze, cattiverie di vario genere.
A storie a cui forse sarebbe stato meglio porre un freno prima. Molto prima…ad averne avuto il coraggio!