Lezioni condivise 52 – La bella di Sanluri
Lezioni di fine anno accademico, si svaria, il prof si mette a disposizione, possiamo fare domande. Si divaga su vari temi: la statualità persa dalla Sardegna e le conseguenze attuali; significativo il fatto che l’insegnamento di Storia della Sardegna (e il prof prediligerebbe la dizione Storia di Sardegna, spostando l’attenzione da territoriale a statuale) ha dovuto cambiare denominazione in Storia di una regione italiana per disposizione ministeriale, fatto davvero grottesco, che ho già trattato.
Si parla di lingua sarda, tema che anche in ambito universitario talvolta non sfugge ai luoghi comuni. Il sardo è una lingua neolatina, studiata in molti paesi europei ed extraeuropei, tra le eccezioni c’è proprio l’Italia. Il fenomeno che ha interessato la lingua sarda è normalissimo in linguistica, si sono formate tante varianti e sottovarianti o dialetti, per cause diatopiche e diacroniche, non essendovi una lingua ufficiale ed evolvendosi la stessa nelle singole comunità. Per Casula ciò avviene già nel trecento, fase decisiva della volgarizzazione linguistica in Sardegna, quando si erano già formate quattro varianti principali: arborense (limba de mesania), nuorese (barbaricino), logudorese e campidanese, ognuna con i propri dialetti.
Anche le ragioni per cui il sardo ha conservato, più di altre lingue neolatine, la grammatica della lingua madre nelle varie fasi in cui di volta in volta i territori ne sono venuti a contatto, sono evidenti nell’insularità, nel processo storico. Nel trecento il lessico non ancora contaminato come oggi da castigliano, catalano e fiorentino, era pressoché intatto (se ne lamentava addirittura Dante nel De vulgari), ad esempio su mandau era un ordine e osculas erano i baci…
Ma la seconda parte della lezione fu dedicata a un gossip storico e drammatico allo stesso tempo, se ne era già fatto cenno in altra lezione, ed eccoci accontentati nei dettagli: si tratta della morte di Martino il giovane, successivamente alla battaglia di Sanluri, vinta dagli aragonesi e che decretò l’inizio della fine del regno (o Giudicato) d’Arborea… (continua…)
(Storia medievale – 3.5.1996) MP