Questa notte una cara amica e collega sta vivendo il dramma di un nipote che rischia la vita dopo un incidente. Per noi che lavoriamo nel dolore, che creiamo un filtro tra noi e la sofferenza, in modo da essere pronti ed efficaci in ciò che ci viene richiesto, quando diventiamo pazienti o parenti di pazienti il nostro dolore si trasforma. Cade il filtro che negli anni tanto faticosamente abbiamo costruito e non abbiamo più difese. Siamo come tutti e la sofferenza dialga nel cuore.
In un bellissimo libro di Margaret Mazzantini troviamo descritta questa trasformazione. E' incredibile come la scrittura possa penetrare i sentimenti e farli percettibili al lettore. Il mio cuore sta vicino alla mia cara amica e a suo nipote questa notte, mentre rileggo qualche pagina:
Ho corso giù per le scale, ho corso sotto la pioggia dell'esterno, ho corso mentre un'ambulanza che arrivava sparata inchiodava a due passi dalle mie gambe, ho corso dentro i battenti della porta a vetri dell'astanteria, ho corso attraverso la sala degli infermieri, ho corso nella stanza dove qualcuno con un arto fratturato gridava, ho corso nella stanza accanto, vuota e in disordine. Mi sono fermato. C'erano i tuoi capelli per terra. I tuoi capelli castani e ondulati raccolti in un mucchietto insieme a qualche garza insanguinata. In un attimo sono polvere che cammina.