Quando il metallo urla. Intervista al disegnatore Stefano Cardoselli

Creato il 02 luglio 2015 da Wsf

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Grazie

“Come e quando nasce la tua passione per il fumetto?”

Vorrei evitare la solita risposta banale e che avrai sentito mille volte ..ma sicuramente ho iniziato quando andavo ancora alle scuole elementari, con “Spider man” e alcuni storie a fumetti sulla seconda guerra mondiale ..ma l ‘incontro più importante è stato vedere il film “Heavy Metal”..una vera rivelazione.

“Quali autori hanno maggiormente influenzato il tuo modo di creare. I primi e più evidenti rimandi sono quelli a Simon Bysley, Glen Fabbry, Geof Darrow, chi altri?”

Tutto giusto, anche Bilal mi piace molto e Mike Mignola.

“Perchè opere personalissime come ad esempio “Oink” di John Muller non hanno trasposizioni filmiche mentre tutto un altro genere “supereroistico” produce almeno un film all’anno tra spin off e seguiti?”

Bella domanda, ma difficile risposta. Credo che non ci siano regole prestabilite, è ovvio che un fumetto con un enorme struttura promozionale alle spalle ha più possibilità che diventi un film, rispetto a un titolo indipendente, ma chiaramente è una mia osservazione superficiale, le regole in questo mondo funzionano fino a certo punto; è questione di trovarsi al posto giusto al momento giusto.

 

“Come vedi cambiato il mondo del fumetto da quando hai iniziato negli anni ’90 ad oggi e qual è  stata per te “l’età d’oro del fumetto”?”

Mi fai sentire una mummia appena uscita dal sarcofago..

è cambiato? Forse si, sicuramente un sacco di titoli e tante piattaforme digitali con relativi limiti. Oggì è relativamente più semplice produrre distribuire un fumetto.

Anche se non l’ho vissuta direttamente credo che l ‘età d oro sia stata con l ‘uscita di “Metal Hurlant” .

“Che cos’è per te il fumetto?”

 Un rapporto di amore e odio, ma non potrei mai vivere senza.

“Cosa ha dato e cosa ha tolgo la colorazione digitale al fumetto?”

Credo niente, le due cose vivono separati sviluppi

Tu sei sempre stato molto attivo nel settore, infatti famosi sono stati i tuoi omaggi da Batman a  Tales of Telguuth uscito in memoria di Steve Moore, un fumetto a Ozzy Osbourne. Ma tu, intimamente  a quale tuo lavoro ti senti più legato?”

Un po’ a tutti, almeno per me è difficile lavorare in maniera distaccata quindi in ogni lavoro c’è un pezzeto di me e di quello che stavo vivendo in quel particolare momento della mia vita.

Love me like a Psycho Robot” è il tuo ritorno sul mercato editoriale italiano. Leggendolo mi è sembrato un po’ di rivedere un mix esplosivo tra i robottoni di Go Nagai , il Ranxerox di Liberatore e Sharknado. Com’é stato lavorare su questo progetto, sceneggiato non dimentichiamo da Valeriana Cretella?”

Bella esperienza , sicuramente divertente.

“Le tue storie vengono pubblicate su grandi riviste americane come Heavy Metal. Quali differenze trovi tra l’editoria italiana e quella americana?”

Non saprei, sono comunque rimasto ai margini del mondo editoriale italiano, quindi conosco sicuramente molto poco. Ci sono realtà che in Italia mi piacciono molto altre un po’ meno.

 

“I tuoi fumetti sono un insieme di cultura Streampunk, Emoticon, b movie Shakerate in una miscela di azione, caffè e metallo. Come nascono le forme dei tuoi personaggi  e come tecnicamente riesci a renderle così vitali ed eccessive?”

Molto spesso arrivano così , si presentano e basta me non resta che disegnare.

“Recentemente sei stato nominato come miglior disegnatore italiano all’interno del premio “Carlo Boscarato”, una competizione importante in cui partecipano altri grandi del fumetto odierno, come Elia Bonetti, Matte Scalera, Leomacs. Una dimostrazione questa, di come si può raggiungere il successo anche non disegnando solamente Supereroi. Com’è stato sotto un profilo emozionale e professionale ricevere un riconoscimento simile dopo tanti anni di lavoro e successo all’estero?”

Assolutamente emozionante , ma è difficile descrivere come mi sono sentito quando mi è stato comunicato … felice credo che sia riduttivo.

“E’ in uscita nel mese di luglio “The book of the abyssy”, ho avuto la fortuna di vedere alcuni tuoi schizzi ad acquarello cosa puoi dirci di questo progetto?”

Mi piaceva l’idea di realizzare qualcosa di completamente diverso dal fumetto, sono una raccolta di acquarelli con alcune creature che abitano il mondo delle non luce nelle profondità oceaniche, oltre questo e ad un libro in uscita negli USA questa estate, ci sarà una mostra in Toscana “Abissi” con l ‘orafa Dafne Pasqualotto ha realizzato gioielli assolutamente magnifici.

La mostra ci sarà dal 10 luglio al 24 luglio presso la galleria “Nuovo spazio Espositivo“ a Orbetello.

“Se potessi essere un personaggio a fumetti chi ti piacerebbe essere?”

Assolutamente un supercattivo

 

Grazie Stefano

Grazie a te

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