Quando il profumo dei sensi scivola nei piatti

Creato il 22 febbraio 2012 da Upilmagazine @UpilMagazine

Ci sono storie che si raccontano a fil di labbra, a bassa voce. Si ascoltano per respirare meglio la delicatezza delle parole. Dietro a ciascuna di esse non si celano grandi segreti, ma la libertà di dare forma ai pensieri, al fluido della passione e forse, anche, a quei significati reconditi che, sollecitati dalla memoria, scivolano sulle labbra socchiuse a conchiglia. Ogni storia tradisce uno sguardo sognante, di attesa. In alcuni casi si tratta di poca cosa. Giusto qualche intreccio grazioso rastrellato da forti sentimenti. Il rimestio, invece, di pulsioni accelerate scatena un fuoco che monta nelle vene inviando onde piccole e fredde a lambire le tempie. Una eccitazione agghiacciante scatenata dalla seduzione.
A volte la gioia di vivere è accoppiata al cibo. Il profumo di un piatto, gli odori che riportano alla terra o al colore del mare ispirano il viaggio nei meandri del piacere. Godersi l’intimità di una cena giocando con la curiosità di una nuova scoperta risveglia stati d’animo forse sopiti. Annusare il profumo di un pezzo di pane appena sfornato è come cadere tra le braccia di una donna burrosa, accogliente. Basta uno sguardo, una sola occhiata per accendere un’intesa, nascosta. In cucina i profumi s’incrociano e i cuori palpitano: è come vedere le notti accanto al fuoco sognando la compagnia di chi si desidera. Per uno strano fenomeno di alchimia il desiderio si dissolve nei profumi, nella preparazione di ogni piatto, nella scelta degli ingredienti. Il nuovo codice di comunicazione grazie al cibo penetra nei corpi fino a farli diventare voluttuosi, assolutamente sensuali. Le parole si aggrovigliano e si soffocano tra loro come sguardi ammiccanti, pensieri confusi e respiri lenti.
Il pudore? Certo, chi si abbandona al comportamento convenzionale del galateo morale si appella al pudore. Il desiderio avvizzisce poco a poco, chiuso in un corpo che parla il linguaggio dell’amore, della passione. Tra i fornelli, tra il baccano di pentole, tra l’orchestra di odori, il disordine sul tavolo da cucina, si mescolano le carezze dei giochi d’amore e seduzione. In ogni piatto scivola il profumo del desiderio, delle emozioni provate o soffocate. L’armonia di un disordine apparente si fonde come la complicità di due amanti avvinghiati alla forza della vita. Come un musicista gioca con le note di uno spartito per arrivare fin dentro l’anima per rapirne il cuore, così in cucina si gioca con dosi ed ingredienti. Si gioca anche, senza pudore, con la seduzione senza avvelenare l’idea della passione che passa attraverso un piatto.