Quando il vino promuove un territorio. Il caso Mandrarossa – VIDEO

Creato il 22 luglio 2013 da Comunalimenfi

La più grande cantina cooperativa di Sicilia – la Settesoli – è capofila del rilancio della zona del Menfitano. Un esempio riuscito di marketing territoriale.

Negli anni novanta a Menfi, in provincia di Agrigento, la promozione territoriale girava essenzialmente attorno al vino. La presenza della più grande azienda vitivinicola siciliana – le Cantine Settesoli – con i suoi 2000 soci, 6000 ettari di vigneto e 22 milioni di bottiglie prodotte, ha assicurato un legame forte e duraturo con la città tanto che il 70% delle 5.000 famiglie menfitane sono tuttora coinvolte nelle sue attività.

La viticoltura e l’agricoltura sono state il motore dell’economia locale, assicurando buoni redditi, standard di vita elevati e un territorio sostanzialmente intatto. Una condizione che ha favorito la creazione di nuove realtà imprenditoriali in vari settori: vinicolo, turistico nonché della ristorazione, dell’ospitalità e dell’indotto alimentare. Il Mandrarossa Vineyard Tour, è nato in questo contesto. Si tratta di un viaggio tra le ‘case di campagna’ delle famiglie di Mandrarossa – la linea top di Settesoli – per partecipare alla vendemmia, conoscere meglio la vigna, incontrare i vignaioli, visitare gli orti, gli uliveti, degustare cibi e vini, frequentare le scuole di cucina condotte dalle mogli dei soci (la Brigata di cucina Mandrarossa officia anche all’estero), partecipare agli eco tour: “Il nostro intento era quello di far emergere il profondo legame tra le Cantine Settesoli, e Mandrarossa in particolare, con la comunità, i nostri soci e le loro famiglie ”spiega il presidente Vito Varvaro “la vocazione vitivinicola si deve sposare con la rivalutazione culturale del nostro territorio e lo sviluppo di un turismo colto, motivato e qualificato. Cantine Settesoli intende fare la sua parte perché Menfi può diventare la capitale eno-gastronomica della Sicilia rurale”. Un obiettivo ambizioso ma niente affatto irrealistico. Il Tour 2012 ha accolto 3800 presenze delle quali 70% dalla Sicilia, 30% divisi tra altre regioni e stranieri, in particolare tedeschi, inglesi e olandesi.

Per la prossima edizione – che si terrà dal 4 all’8 settembre – si pensa di raggiungere una presenza equilibrata di visitatori con il 50% dalla Sicilia e il resto da altre regioni o dall’estero: l’obiettivo è di 5.000 visitatori, raddoppiando le presenze giornaliere.

“Il Vineyard Tour è una grande novità in termini di promozione del territorio rispetto al passato” sostiene Salvatore Li Petri, direttore generale di Settesoli “si tratta di un grande lavoro di squadra, che ha visto tutti gli operatori (albergatori, ristoratori, artigiani, enotecari, associazioni sportive, culturali e ricreative, istituzioni, scuole, amministrazione comunale) lavorare insieme ai viticoltori delle Cantine Settesoli, diventando ambasciatori del territorio”.

Proprio dall’esperienza del Vineyard Tour è nato il progetto di marketing del territorio ‘ScopriMenfi – terra, mare, vino, Sicilia’ (www.scoprimenfi.it). Valentina Barbera, assessore al turismo e alle politiche giovanili, lo descrive così: “L’idea è di associare tutte le eccellenze del territorio mettendo in rete gli eventi e le attività esistenti e programmandone di nuove, con l’obiettivo di destagionalizzare l’offerta turistica specialmente nelle stagioni di mezzo”.

L’esigenza è stata quella di dare vita ad un sistema di promozione turistica coordinato, del tutto assente finora, per intercettare turisti e nuovi consumatori. “Stiamo creando una seria programmazione” ci dice Vincenzo Lotà, sindaco di Menfi “per lo sviluppo partecipativo sino al 2020. è un’attività che concilia la pianificazione con la partecipazione attiva degli operatori, un modello che vogliamo ampliare”. Insomma fare squadra sul vino, funziona. Non solo numeri e vendite, ma soprattutto percezione del marchio e del territorio. A Menfi ci hanno preso gusto e stanno facendo scuola.

Andrea Gabbrielli

Nella video intervista: il presidente di Cantine Settesoli Vito Varvaro , da un anno in carica, ci racconta le prossime sfide. L’agronomo Filippo Buttafuoco invece ci spiega il metodo di produzione della cooperativa. Come produrre quantità e qualità con 6000 ettari di vigneto e 2000 soci conferitori.


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