Quando l’abito fa il monaco

Creato il 27 dicembre 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

Se dovete prendere un aereo, soprattutto se siete in partenza dagli Stati Uniti, fate molta attenzione a come vi vestite.

E non è la solita raccomandazione di evitare cinture con borchie metalliche o stivale con gli speroni (anche se fa tanto cowboy) perchè farete, ovviamente, squillare tutti i metal detector come le campane di San Giusto.

Qui si tratta di non mettersi neppure un sari (nel caso vi fosse venuta l’idea) perchè pur non facendo suonare nulla potreste incappare nella solerzia di qualche controllore che ritiene il tipico abito indiano, sospetto.

Sospetto di cosa, non è dato sapere.

Forse il sari ha potenzialità di cui non siamo a conoscenza, probabilmente sotto si può nascondere di tutto; armi, droga, bambini, panettoni e cotechini.

Viene da chiedersi se fermano anche tutte le suore ed i frati cattolici che passano per gli aereoporti anche se non azionano nessun allarme, perchè anche sotto le tonache si può celare di tutto, o se il trattamento è riservato, esclusivamente ad alcune nazionalità ed etnie.

Però, a pensarci bene, quella della tonaca è un sistema notevole per trafficanti e contrabbandieri; una sorta di immunità religiosa che potrebbe proteggere urbi et orbi.

Se voltete sapere cosa è successo a Baltimora cliccate qui.



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