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Quando l'Unirenzità sfrutta anche la memoria di Pietro Ingrao per sostenere il renzismo

Creato il 28 settembre 2015 da Tafanus
L'Unirenzità di oggi ha toccato il fondo. Ora ci toccherà cominciare a scavare tutti insieme una buchetta, per permettere al "giornale dei contadini e degli operai" fondato da Antonio Gramsci di sprodondare uteriormente...  Oggi questo ignobile tazebao del renzismo sfrutta persino la commozione dei militanti per la morte di Pietro Ingrao, pur di fare una marchetta a Renzi.

La marchetta assume la forma di una commossa lettera su Pietro Ingrao, di un lettore anonimo. Attraverso una "lettera firmata" che è, more solito, priva di firma. E perchè mai un ricordo così bello, pulito e paraculo non è firmato? Forse trattasi di marchetta genuina, scritta per motivi incommentabili, da uno che si vergogna di se stesso? O trattasi di un latitante ricercato dall'Interpol?, O, ancora, è una lettera genuina (come una moneta da tre euri), partorita da qualche borsista dell'Unirenzità su incarico di questa "cosa" impropriamente definita "giornale"?  Oppure è stata scritta in forma aninima dal "migrante economico" Gennaro Migliore? A saperlo... In calce, la marchetta in questione

Tafanus

In memoria di Ingrao, sostengo le riforme del governo

 
Primo settembre - Bandiera Pd

A sinistra del Pd non c’è sbocco. Ma resto cauto sulla linea economica e l’organizzazione del partito.

Sono un “vecchio” militante del Pci, che ha accettato la sfida dell’innovazione della politica aderendo al Pd alla sua nascita. Poi, deluso dalle logiche di potere che si riproponevano come ai tempi del Psi e della Dc, lo lasciai, individuando in Sinistra ecologia e libertà il partito di riferimento per una forte innovazione politica.

Oggi sento che la posizione di Sel è senza sbocchi per cui torno a guardare al Pd come partito del rinnovamento dell’Italia, anche se sono più cauto sulla linea economica del governo. In ogni caso voglio scommettere su questo processo riformatore e nel giorno in cui è morto il compagno Ingrao, grande leader della mia gioventù, voglio affermare il mio sostegno al processo riformatore in atto, perché a dispetto di chi paventa scenari apocalittici se passano le riforme renziane, pur ritenendomi molto distante da Renzi per cultura e formazione politica, credo che per scardinare gli equilibri politici attuali o si fa così o non si va da nessuna parte. Poi un discorso a parte merita il partito e la sua organizzazione per poter meditare un ritorno.

lettera firmata

Unirenzità


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