Quando la cometa brilla

Creato il 15 maggio 2014 da Media Inaf

Poter osservare il momento esatto in cui nasce una cometa, rivelando la sua vera personalità. Non è solo un sogno da amanti del cielo ma quanto sta succedendo nelle ultime settimane a bordo della missione europea Rosetta, grazie all’occhio vigile di OSIRIS, la camera costruita da un consorzio europeo finanziato da Germania (DLR), Francia (CNES), Italia (ASI), Spagna (MEC) e Svezia (SNSB), di cui fanno parte il tedesco Max Planck Institute e per l’Italia la CISAS, Universita’ di Padova.

La camera OSIRIS di Rosetta riprende la chioma della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko che si accende passando da 640 a 610 milioni di Km dal Sole. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

In questa sequenza realizzata tra il 24 marzo e il 4 maggio, mentre la sonda riduceva la distanza dalla cometa da 5 a 2 millioni di km, la chioma, o meglio l’alone luminsecente che circonda 67P/Churyumov–Gerasimenko sembra infatti nascere dal nulla. Negli ultimi fotogrammi, esso si estende per oltre 1300 Km, circondando in modo evidente il nucleo solido, che è largo appena 4km.

La pubblicazione del filmato è un ottimo modo per festeggiare la fine positiva del commissioning, della fase cioè in cui si sono risvegliati uno ad uno tutti gli strumenti della missione (tra cui gli italiani VIRTIS e GIADA). Un momento avventuroso e non senza sorprese (di cui si può trovare un racconto dettagliato nel Blog di Rosetta) che sta in questi giorni cedendo il passo a una fase più scientifica.

E già da queste prime immagini, il potenziale che si raggiungerà nei prossimi mesi appare evidente. Queste preziose prime osservazioni “in diretta” mostrano chiaramente come la chioma abbia iniziato a svilupparsi quando la cometa passava da 640 a 610 milioni di km dal sole. Già a questa distanza la temperatura è risultata sufficiente per cominciare a scaldare la superficie solida del corpo e farne sublimare i ghiacci (farli passare dallo stato solido a quello gassoso). Il gas così rilasciato nello spazio, trascina con se particelle di polvere che si allontanano e circondano il nucleo, creando la ben evidente struttura.

Per osservare la coda bisognerà ancora attendere. Nei prossimi mesi infatti l’attività cometaria è destinata ad aumentare mentre la cometa si avvicinerà al sole fino a una distanza minima che raggiungerà ad agosto 2015, quando si troverà tra l’orbita di Marte e della Terra. In questa nuova fase del viaggio, il vento solare riuscirà a trascinare con sè parte del materiale espulso dal nucleo, formando l’inconfondibile coda.

A osservare molto da vicino le prossime mosse di 67P/Churyumov–Gerasimenko fino a tentare un coraggioso atterraggio sulla sua superficie, ci sara’ Rosetta, che dopo 10 anni di viaggio e tante avventure, è finalmente pronta a produrre Scienza con la S maiuscola. In gran parte, anche italiana.

Per saperne di più:
Leggi la press release ESA

Leggi la scheda tecnica su Rosetta di ASI

Fonte: Media INAF | Scritto da Livia Giacomini


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Lampade galattiche a risparmio energetico

    I nuclei galattici attivi sono gli oggetti astrofisici più luminosi dell’Universo. Essi non brillano in maniera permanente piuttosto la loro luminosità subisce... Leggere il seguito

    Il 25 giugno 2015 da   Media Inaf
    ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE
  • 120 “sfumature” di ghiaccio

    Il ghiaccio sulla cometa 67P. Nell’immagine si vedono sei delle molte zone dove è stato individuato il ghiaccio. Il tutto documentato dalla NAC di OSIRIS nel... Leggere il seguito

    Il 24 giugno 2015 da   Media Inaf
    ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE
  • Circinus X-1, il signore degli anelli

    Un outburst, cioè una massiva emissione di alta energia visibile visibile sotto forma di raggi X, originatasi verso la fine del 2013 da una stella di neutroni,... Leggere il seguito

    Il 24 giugno 2015 da   Media Inaf
    ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE
  • Urano e Nettuno potrebbero avere un interno salato

    Molti corpi del nostro Sistema Solare hanno un interno ghiacciato ed il ghiaccio è stato rilevato anche su pianeti extrasolari. Ma le loro condizioni estreme,... Leggere il seguito

    Il 24 giugno 2015 da   Aliveuniverseimages
    ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE
  • L’astronomia per tutti… d’estate

    24.06.2015, ore 14:00Estate di eventi e appuntamenti negli osservatori e istituti dell’INAF. Un breve excursus delle diverse iniziative in programma nelle... Leggere il seguito

    Il 23 giugno 2015 da   Media Inaf
    ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE
  • C’è sale dentro a Urano e Nettuno?

    Gli interni di alcuni dei pianeti e delle lune del nostro sistema solare sono ghiacciati, ed è stato trovato ghiaccio anche su pianeti extrasolari. Leggere il seguito

    Il 23 giugno 2015 da   Media Inaf
    ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE