Intervista alla Dott.ssa Katjuscia Manganiello; dalla rivista "L'Agenda della Salute", Ed. Media '60 - Direzione Scientifica Carlo Gargiulo
Quanto è frequente il caso di uomini che tendono a evitare il contatto fisico con la compagna incinta, come se fosse peccato perchè inadeguato con lo stato attuale, perchè idealizzano l'immagine materna come pura e asessuata?
Nei gruppi dei corsi pre-parto che conduco, presso l’ASUR n° 1 di Pesaro, emerge spesso il tema del contatto fisico, dell’intimità e della sessualità come argomento d’interesse sia maschile che femminile. La tendenza a vivere il corpo della donna come sacro e inviolabile non è così frequente come si può pensare e di solito emerge più tardi nella gravidanza, quando le forme del corpo femminile mostrano con chiarezza la presenza di una vita che sta crescendo. La donna acquista un’aurea misteriosa di colei che tiene in grembo il segreto della vita e l’uomo ne rispetta la magia osservandola a distanza, a volte con timore. All’inizio della maternità la realtà è diversa. Accade, infatti, che il partner, nonostante, lo stato interessante della compagna, mostri difficoltà a riconoscere la situazione che cambia continuando a proporsi e a proporre uno stile di vita inalterato, anche nella sfera sessuale. Questo accade perché l’uomo non vive direttamente l’esperienza della maternità ma solo di riflesso e quindi continua a immaginare la propria donna come la persona di sempre fino a quando il cambiamento non diventa evidente.
Dal lato opposto per molti uomini il corpo della gestante è sensuale e attraente, anche perchè costituisce una prova della loro virilità mentre molte donne con l'evidente gravidanza, il seno e il ventre che aumentano, si percepiscono come più femminili e sensuali, il che fa aumentare la ricerca e il desiderio del partner. È questa la normale sensazione di una coppia matura e affiatata?
Parlare di sensazioni “normali” non è propriamente corretto nel senso che non esistono situazioni ad hoc uguali e adeguate per tutti ma ogni coppia deve trovare nella specificità della propria relazione il modo giusto per vivere la sessualità e più in generale l’intimità. Sicuramente l’attrazione e il desiderio reciproco sono l’espressione di una buona alleanza coniugale ma da soli non sono sufficienti a raggiungere una soddisfacente relazione sessuale, in una fase tanto delicata quanto la maternità. La coppia deve utilizzare anche altre risorse: la capacità di esprimere i propri bisogni in modo diretto, di riconoscere il punto di vista dell’altro e accettarlo, di ascoltarsi reciprocamente e di essere disponibili a trovare nuovi modi di stare insieme che rispettino i cambiamenti in atto. Tutte queste risorse sono necessarie non solo prima della nascita ma anche, e oserei dire soprattutto, dopo quando la coppia dovrà includere nella propria relazione, il bambino appena nato... per leggere l'articolo intero clicca qui
Elena Buonanno in collaborazione con la dott.ssa Katjuscia Manganiello Dott.ssa Katjuscia Manganiello – Psicologa Psicoterapeuta Pesaro
Studio di Psicologia e Psicoterapia – via Guido Postumo, 8 Pesaro