Libertà, leggerezza, meraviglia. Gli stessi sentimenti dei velocipedisti delle Cascine, centauri che sfidavano i tempi e che quella gelida mattina di febbraio, ultimo anno di Firenze capitale, non erano lì solo per disputarsi una medaglia.
Perché c'era un'idea di progresso che pedalava con le loro gambe.
Un'idea di libertà, leggerezza e meraviglia. E di bellezza, tanta bellezza.
(da Paolo Ciampi, La prima corsa del mondo, Mauro Pagliai)