Io amo entrambe le fasi del regista: ma ne amo di più questa seconda, anche se per natura sono più vicino alla prima (la professoressa con cui mi sono laureato, donna capace di affettuosi e dotti eufemismi, diceva che tendo al sublime, ma intendeva dire che mi manca il senso dell'umorismo e forse della concretezza). Alla fase più sbarazzina, diciamo così, appartengono appunto Quando la moglie va in vacanza e A qualcuno piace caldo. Film dalle trame facili e dalla leggerissima sceneggiatura, non perdono nulla dell'arte e della profondità di un regista fuoriclasse.
In Quando la moglie è in vacanza, Richard Sherman (Tom Ewell, volto di popolari serie TV americane) manda la moglie Helen (Evelyn Keyes, la Suellen O'Hara di Via col vento, per intenderci) e il figlio a mare, rimanendo a Manhattan a lavorare, senza neanche troppa gioia per la solitduine o per le possibili trasgressioni. Solo che c'è una vicina, il cui nome rimarrà ignoto per tutto il film, l'inquilina del piano di sopra, che sconvolge i piani: va da sé che si tratta di Marilyn Monroe, già icona del cinema al momento di girare questo film, al punto che - parlando con un amico - Richard dice, della bionda in cucina, che maybe she's Marilyn Monroe.
Altrettanto ridicoli sono i sogni infelici che la donna provoca in Richard: sogni di infelicità, sogni luttuosi, sogni tetri e privi d'amore, pieni d vendetta, minacce e sangue. L'inconscio emerge nel film in forma di uno psicanalista, il dr. Brubaker (Oskar Homolka), ma ha la stessa leggerezza dell'aria che sale dalle grate della metropolitana e solleva la gonna di Marilyn Monroe in una delle scene più celebri e iconizzate della cinematografia di tutti i tempi: lascia intravedere qualcosa che c'è, ma sta lì e non si tocca. Si toccano, invece, gli oggetti della vita quotidiana, come spesso accade in Billy Wilder (penso alla racchetta per scolare la pasta ne L'appartamento o allo scrittoio-nascondiglio in Prima pagina). La casa diventa occasione di gioco e perfino di clownerie in una cornice quotidiana. La fantasia si scatena rimanendo la stessa realtà abitata dagli spettatori.