Quando la presenza si fa assenza...

Da Antonio Ragone @AntonioRagone

Quando la presenza si fa assenza perché la vita impedisce ogni contatto, allora essa preclude al rapporto interpersonale tra i nostri stessi simili, così che s’apre un abissale spazio d’amore interamente vuoto che ansima solo d’essere riempito. Una voragine, un luogo immenso giacché incontenibile è l’amore che potenzialmente l’uomo possiede e può a sua volta condividere con gli altri. Viviamo chiusi nel nostro travaglio, nel dolore profondo del cuore incapace d’aprirsi non perché non voglia, ma solo perché è il mondo esterno a chiudergli ogni varco. Quel varco che s’apra al risveglio delle nostre coscienze dove tutti ritrovarci e sentirci consapevoli che non ci siamo smarriti. È solo una terribile distrazione che fa molto male, un’inquietudine che non trova riparo in questo precario giardino della nostra essenza.