E ora, prima di passare al fattaccio in sé, tre brevi ma necessarie considerazioni che mi hanno portata a scrivere questo post, e che mi porteranno a scriverne altri in futuro - secondo la stessa modalità - qualora la cosa si dovesse ripetere. E sottolineo "necessarie" perché vorrei evitare - come in passato - di ritrovarmi a discutere all'infinito sul "scusa, mi dispiace, ho sbagliato, ora lo tolgo ma tu potevi dirmelo in privato":
- In casi come questo non esistono mai scuse sincere, solo un finto pentimento di comodo che emerge - guarda caso - nell'attimo in cui il plagio viene scoperto, mai prima.
- Uno viene plagiato, lo scopre, denuncia il fatto... e a quel punto davvero non importa che quanto fatto venga rimosso, anzi, che rimanga pure a prova di quanto accaduto, invece di essere prontamente e comodamente occultato.
- Come ho sempre ripetuto fino allo sfinimento in queste situazioni, il plagio avviene in pubblico... Perché mai la sua denuncia dovrebbe avvenire per via privata? Una sorta di cortesia che il plagiato deve al povero plagiatore in modo che possa sottrarsi alle proprie responsabilità ed evitare le conseguenze di quanto fatto, inclusa una probabile perdita di stima da parte dei propri lettori?
Questo, ci tenevo a precisarlo, è e sarà sempre il mio modus operandi. Chi decide di copiare da questo blog lo tenga bene a mente.E ora, arriviamo al dunque: ieri ero alla ricerca di informazioni sulla trilogia di Kate Furnivall, autrice de "La concubina russa", di cui attendo speranzosa la pubblicazione del secondo libro in italiano. Attraverso Google giungo a questa pagina, che scopro contenere la recensione del primo libro ad opera della signorina Nessie. Avendo adorato io la Concubina russa, e notando invece la scarsa valutazione dell'utente, la curiosità mi spinge ad addentrarmi nella lettura... Una lettura che, ad un certo punto, inizia a suonarmi un po' troppo familiare.
Ecco infatti che, nella "sua" recensione-collage (la chiamo così perché nasce dal plagio di ben cinque autori diversi), l'utente in questione scrive:
Un altro personaggio è sicuramente Alfred Parker, benestante inglese che inizialmente – lo ammetto – si tende a sottovalutare. È il personaggio forse più buono, che non mancherà di evolvere nel corso della vicenda, diventato per Lydia prima la vittima di un furto, poi il fastidioso corteggiatore della madre e infine un patrigno pronto a darle il proprio sostegno incondizionato.
Devo poi dire che – i protagonisti non me ne vogliano per questo – il mio preferito è indubbiamente Alexei Serov, figlio della contessa russa Natalia Serova. È un giovane dal portamento algido ed elegante, dagli affascinanti occhi verdi, che non risparmierà Lydia da pungenti frecciatine, innervosendola a dismisura con la sua calma impassibile. Insomma, lo adoro. Anche perché i due ragazzi sono al centro di un segreto che ignorano del tutto, una verità nascosta che né la contessa né tanto meno Valentina (la madre di Lydia) sono intenzionate a rivelare.
Questo, invece, quanto precedentemente scritto da me nella mia recensione al medesimo libro:
Altri personaggi interessanti sono sicuramente Alfred Parker, benestante inglese che inizialmente – lo ammetto – si tende a sottovalutare. E’ il personaggio forse più buono, che non mancherà di evolvere nel corso della vicenda, diventato per Lydia prima la vittima di un furto, poi il fastidioso corteggiatore della madre e infine un patrigno pronto a darle il proprio sostegno incondizionato [...]
Devo poi dire che - i protagonisti non me ne vogliano per questo - il mio preferito è indubbiamente Alexei Serov. Figlio della contessa russa Natalia Serova, è un giovane dal portamento algido ed elegante, dagli affascinanti occhi verdi, che non risparmierà a Lydia pungenti frecciatine, innervosendola a dismisura con la sua calma impassibile. Insomma, lo adoro. Anche perché i due ragazzi sono al centro di un segreto che ignorano del tutto, un verità nascosta che né la contessa né tanto meno Valentina sono intenzionate a rivelare.
Qualcuno nota qualche vaga somiglianza? Vaga, eh...Giusto da crtl+c (o in alternativa cmd+c, nel caso la signorina Nessie sia in possesso di un Mac). Comunque, non contenta, ha ripetuto la cosa anche sulla piattaforma di aNobii: ed ecco, tra le recensioni del libro, la mia e quella - fotocopiata - di Nessie.
Ci sarebbe anche altro da dire, ma non è cosa che mi compete. Perciò non mi resta che concludere questa amara parentesi con la triste constatazione che forse io e la sig.na Nessie non condividiamo lo stesso giudizio sul romanzo, ma la mia recensione, quella purtroppo sì.