Non ho dubbi che i libri di saggistica e inchiesta siano da considerare letteratura. Se così non fosse, "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria dove lo collocheremmo? Non molto tempo fa sentii parlare di un certo Giulio Cavalli, giornalista che viveva (e vive) sotto scorta a causa delle sue attività culturali (scrittura e teatro) destinate a rappresentare le realtà mafiose. Era tornato sui giornali a causa di nuove intimidazioni. Io credo che se uno scrittore impegnato ha bisogno di aiuto, la prima cosa che si può fare è acquistare il suo libro. Daremo così un contributo a lui e alla nostra mente. Cavalli aveva dato da poco alle stampe il suo "L'innocenza di Giulio" dove si parlava della verità del processo Andreotti: impossibile non averlo!
La scrittura è agile, molto veloce e il taglio giornalistico è accattivante. Termina con un accenno a Dell'Utri. Ed è stato pubblicato a fine 2012. La storia continua...