QUANDO LE CHITARRE FACEVANO L'AMORE - Lorenzo Mazzoni

Creato il 05 maggio 2015 da Lalettricerampante
La primissima cosa che devo dire di questo libro di Lorenzo Mazzoni, Quando le chitarre facevano l’amore, da poco pubblicato dalle edizioni Spartaco, è che mi fanno letteralmente impazzire il titolo e, soprattutto, la copertina. Quel verde psichedelico, quella mano scheletrica che regge un fiore mi avevano colpito già ben prima che avessi il libro tra le mie mani. Poi ho letto la quarta e la bandella e ho provato un mix di curiosità e terrore. Curiosità perché da quelle poche parole usate per raccontarla ne emerge una storia folle, fatta di bizzarri personaggi e bizzarre situazioni che sembra impossibile possano essere tutte collegate. E io amo i libri all'apparenza senza senso. Terrore perché temevo che seguire questi bizzarri personaggi e queste bizzarre situazioni sarebbe stato complesso e dal risultato finale un po’ pesante e confuso. 
Invece, mi sono divertita un sacco.
Riassumere la trama non è semplice. Si potrebbe semplicemente dire che, tra gli anni sessanta e gli anni settanta, una serie di personaggi, chi per un motivo chi per un altro, si ritrova a dare la caccia al presunto ex ufficiale nazista Martin Bornmann, che ora si fa chiamare Martin Weisberg e vive in una comune ad Anita,  un paesino sperduto nell’ovest degli Stati Uniti, fondato da un italiano follemente innamorato della moglie di Garibaldi. Martin ora è un pacifista e predicatore del rock, che produce una limonata speciale e finanzia senza alcun secondo fine l’allucinata rock band The Love’s White Rabbits. Ma il passato non si può né cancellare, né dimenticare, per quanti sforzi si facciano. E anche se Martin volesse farlo, l’arrivo di un cacciatore di nazisti italiano con problemi coniugali, di una coppia di killer omosessuali messicani che non parlano spagnolo, ingaggiati da un Vecchio che non è poi neanche così vecchio, dell’FBI, della CIA, di un presidente cieco, di un reduce di guerra innamorato  e di una donna dall'alito pestilenziale (e aggiungiamoci anche una tartaruga suo malgrado al centro degli eventi e un gruppo di strumenti musicali stufi di stare nelle loro custodie) faranno di tutto per fargli ricordare quello che ha fatto.
Mi sono divertita un sacco, vi dicevo. Eh sì, mi rendo conto che non stia tanto bene dire di essersi divertiti leggendo un libro che tratta temi importanti, come la fuga degli ufficiali nazisti e la caccia che è stata loro data negli successivi,  ma anche come la guerra in Vietnam e la sua influenza sulle menti di chi l’ha vissuta sulla propria pelle o  le rivolte studentesche e la questione razziale, con le conseguenti repressioni da parte della polizia. Che, sì insomma, non sta poi tanto bene divertirsi con tutti questi morti. 
Ma leggendo Quando le chitarre facevano l'amore, ti ritrovi dentro a questo vortice di situazioni bislacche e di umorismo nero, di personaggi un picareschi e di inseguimenti rocamboleschi e quasi senza senso, che ti travolgono e coinvolgono, e non puoi fare a meno di tifare per l’uno o per l’altro, di ridere di fronte ai loro imprevisti e provare un po’ di pena di fronte alle loro delusioni e ai loro turbamenti, senza stare troppo a preoccuparti di chi siano i buoni e chi i cattivi.Non conoscevo Lorenzo Mazzoni prima di questo libro. Non conoscevo il suo stile duro e ironico al tempo stesso. E sono contenta, davvero, di aver finalmente rimediato. Secondo me, dovreste farlo anche voi.
(E poi, l’autore nella pagina dei ringraziamenti ringrazia anche i romanzi che hanno ispirato il suo e, soprattutto, gli autori della sua vita. E trovo questa una cosa bellissima).
Titolo: Quando le chitarre facevano l'amore
Autore: Lorenzo Mazzoni
Pagine: 348
Editore: edizioni spartaco
Anno: 2015
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formato brossura: Quando le chitarre facevano l'amore

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