Solo non sapevo come triturare la carne una volta bollita (immaginavo che dopo due ore di bollitura nel brodo sarebbe stata molto più morbida, e invece...) e la pupa non apprezza i pezzettoni di cibo. Addirittura ero costretta a passare le patate e le carote lesse spiaccicandole con il pollice attraverso le maglie del colino, perchè con il semplice passaverdura venivano fuori pezzi troppo grossi e lei si autoprovocava conati di vomito per farmi capire quanto apprezzasse la cosa, poi mi guardava e si metteva a ridere.
Smadonnando Suster ha appurato che dei due minipimer che aveva in casa, uno aveva il motore fuso, l'altro girava a vuoto, nel senso che la lama del braccio meccanico non girava assieme al motore, e, ovviamente, i pezzi dei due non erano intercambiabili. Quindi, di due rotti non se fa uno sano.
Ora che ha appurato questo, Suster farebbe bene a sbarazzarsi dei due arnesi ormai inutili, e invece sa sin da ora che andranno a finire in qualche sportello già superingombro di oggetti pressocchè mai utilizzati, e ad incrementare così la sempre crescente mole di caos casalingo.
Insomma, quando questo affare è arrivato per posta (stavolta non ho fatto casino con i pacchi come l'ultima volta) e l'ho aperto, chissà che mi credevo di trovare e invece: che delusione! Non era che un semplice tritatutto... sì, cioè: un mixer, un frullatore, o come lo volete chiamare, solo che in miniatura (maledetto business degli articoli per l'infanzia).
Cioè: non facevo prima a comprare un normale mixer che andasse bene anche per le pappine degli adulti?
Comunque ora che ho l'omogeneizzatore baby le pappe sono diventate una passeggiata: tutto a bollire, poi tutto nel mixer, infine divido in barattoli le dosi dei vari pasti, e miscelo di volta in volta con crema di mais e tapioca o cereali misti all'occorrenza. La pupa da quando le spappolo la carota nella pappa non ha più fatto storie e si è sempre sbafata tutto.
Santa carota all'orto!
Se non che: il baby-mixer se azionato fa un casino che non potete immaginare, e la pupa ne è terrorizzata.
Ergo: non posso usarlo fintanto che lei dorme. Non posso usarlo se lei è nelle immediate vicinanze, se non voglio scatenare un pupandemonio.
Ieri sera per dire, tutto era filato liscio fino alle ore 20: pupa contenta e felice a giocare sul letto di mamma con i suoi pupazzi e col suo cubo multifunzionale, che forse un giorno vi illustrerò, perchè ne vale la pena, mamma quasi pronta con la pappa: c'era solo da mixare il tutto.
Solo? Le ho tentate tutte: prima ho provato con l'isolamento acustico della pupa in camera; porta chiusa, stereo che diffondeva intorno le soavi note della colonna sonora di Amelie, palestrina musicale azionata, doppio straccio avvolto intorno al motore dell'aggeggio a mo' di silenziatore. Tentativo fallito: tra una pausa e l'altra di accensione dell'infernale robot, la sento piangere lacrime di abbandono e sgomento.
Dopo averla tranqullizzata che mamma era ancora lì, e non era stata orribilmente trucidata da un pazzo munito di sega elettrica (il rumore press'a poco è quello), cambio tattica.
Questa tattica si chiama: Vedi-non-c'è-nulla-di-cui-aver-paura.
Consiste nel tenere la pupa appollaiata sul braccio sinistro, mentre con la mano destra si tenta di compiere la complessa operazione di mixaggio di verdure e carne, rendendo lei partecipe dei vari passaggi, e quindi consapevole che il frastuono, per quanto infernale possa essere, non comporta conseguenza nefaste per nessuno. Fallito anche questo tentativo: la pupa dopo avermi guardato con gli occhi gonfi di pianto come per dirmi: "Mamma, perchè mi stai facendo questo?", atteggia ogni tratto del suo volto ad un'espressione di nera disperazione e parte con l'angoscioso pianto.
Risultato: dopo un'ora di violenza psicologica su mia figlia riesco a ficcarla a forza dentro al suo enorme seggiolone imbottito di cuscini e pile per fare spessore e a farle ingurgitare la tanto sofferta pappa tra un singhiozzo e un'altro, che lei si spazzola accompagnando ogni deglutizione con mugolii di apprezzamento, prima di riprendere il pianto interrotto nel tempo a me sufficiente per pescare un'altra cucchiaiata di pappa e portargliela alla bocca.
Direi che stiamo facendo progressi.
Ancora, Suster non si stanca di arrovellarsi sul perchè quando qualcosa potrebbe andare semplicemente come si sperava che andasse, debba invece verificarsi sempre la versione più tragica dei suoi possibili esiti.
Rifletti, Suster, sulla legge di Murpy, che dovresti ben conoscere alla tua veneranda età, e che qui brevemente espongo per i non esperti:
Prima Legge di Murphy: Se qualcosa puo' andar male, lo fara'
Corollari
1. Niente e' facile come sembra.
2. Tutto richiede piu' tempo di quanto si pensi.
3. Se c'e' una possibilita' che varie cose vadano male, quella che causa il danno maggiore sara' la prima a farlo.
4. Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa puo' andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelera' un quinto.
5. Lasciate a se stesse, le cose tendono a andare di male in peggio.
6. Non ci si puo' mettere a far qualcosa senza che qualcos'altro non vada fatto prima.
7. Ogni soluzione genera nuovi problemi.
Ma a me soprattutto interessavano queste:
- Se qualcosa può andar male, lo farà.
- Se qualcosa non può andar male, lo farà lo stesso.
- Se qualcosa non può andare peggio di così, lo farà.
- Non c'è limite al peggio.
Quindi tutto si spiega:
- alzarsi di notte al buio destati dal pianto della propria bambina e andarsi a schiantare la testa contro il palo di legno del soppalco;
- alzarsi al mattino e dirigersi verso la finestra per tirare su la serranda; accorgersi, troppo tardi, che un gatto ha fatto pipì proprio su quell'angolo del tappeto dove tu ora poggi i piedi, e in questo momento indossi solo i calzini;
- dimenticarsi il telefono con la suoneria accesa quando si addormenta la pupa: suonerà proprio mentre la stai mettendo giù;
- dover stampare un documento e accorgersi di non aver installato il programma della stampante su questo pc (il mio vecchio è deceduto da alcuni mesi) e che il cd con il programma di stampa chissà dov'è finito quando avete ristrutturato casa tempo fa.
Il vero problema è l'altra metà.