"Quando le Divinità camminavano sulla Terra"
Da Risveglioedizioni
Ritorniamo brevemente in Giappone. Come nella maggior parte dei miti sulla Creazione delle varie culture del nostro pianeta, anche nell'isola del Sol Levante, si tramanda di un'epoca d'oro durante la quale gli Dei “Creatori” camminavano sul nostro pianeta e governavano le società umane. Ma chi erano queste Divinità? Visitatori di altri mondi? La mitologia giapponese, come abbiamo ampiamente visto nei capitoli precedenti, è raccolta in un’unica opera chiamata Kojiki (letteralmente “cronaca di antichi eventi”), un’opera in tre libri scritta in giapponese antico. Il testo inizia con il racconto mitologico della Creazione del Cielo e della Terra, nonché dell’Uomo, inoltre, vengono raccontate le vicende di varie Divinità che erano sulla Terra fin dall’alba dei tempi. Infine, vengono narrate le origini mitologiche del Giappone, della dinastia Yamato e delle maggiori famiglie nobili. Il primo tempo viene descritto come Jindai moji o Kamiyo moji (“personaggi dell’Età degli Dei”), un’epoca in cui una Terra desolata vide la discesa di due entità, Izanagi e Izanami (oltre ad essere fratello e sorella, i due sono anche amanti), intenzionate a dare forma e vita al pianeta. Si narra che il primo gesto di Izanagi ed Izanami fu quello di far sorgere le terre dall’oceano e mescolarle con una lancia chiamata Ame-no-nuhoko, e con il fango che si ammassò colando dalla lancia ebbe origine la prima isola: Onogaro-Shima (il Regno Terreno), in seguito gli Dei crearono altre otto grandi isole che divennero la terra di Yamato, il Giappone. Le due divinità, infine, abbandonarono il Regno del Cielo e stabilirono la loro nuova dimora sulla Terra: «Izanagi e Izanami scesero su quella piccola isola e là innalzarono un palazzo. Ma il loro lavoro era appena iniziato: a parte quel piccolo scoglio deserto, il mondo era ancora una massa di acqua senza forma. Non vi era nulla: né piante né animali né creature viventi, e il paesaggio era piatto e spoglio. Izanagi e Izanami cominciarono a riflettere su come proseguire la loro opera di creazione». Dalla loro unione nacquero 35 esseri sacri, tra cui il Dio del Mare O-Wata-Tsu-Mi, il Dio delle Montagne O-Yama-Tsu-Mi, il Dio degli Alberi Kuku-No-Chi e il Dio del Vento Shina-Tsu-Hiko. La nascita dell'ultimo Dio, quello del Fuoco, costò la vita ad Izanami che finì nello Yomo-Tsu-Kuni o Yomi (il Paese dei Morti). Così si legge: «Purtroppo, nel dare alla luce il Dio del Fuoco, Izanami si ustionò il ventre e morì. La donna fu se-polta sul monte Hiba, nella penisola di Izumo. Izanagi molto si dolse della morte della moglie». Paradossalmente si legge del-la morte di una Divinità, che per definizione dovrebbe essere immortale, pertanto, Izanagi e Izanami erano creature mortali? E se così fosse, chi erano veramente e da dove provenivano? «Allora Izanagi si mise in viaggio per il Profondo, lo Yomi-Tsu-Kumi, il paese dei morti che si trovava nel sottosuolo. Entrò in una caverna, e dopo aver percorso un lungo cunicolo, giunse a una strana costruzione che sprofondava ancor più nelle viscere della Terra». Izanagi, adirato, uccise il figlio e scese all’Inferno con l’intento di condurre fuori la sua compagna dal mondo dei morti, ma al suo arrivo, il Dio scoprì che la sua sposa si era nutrita con il cibo infernale ed era diventata un demone malvagio; la Dea, sentendosi ricoperta di vergogna, si adirò con lo sposo e lo inseguì decisa ad ucciderlo, ma Izanagi riuscì a fuggire e sbarrò le porte dello Yomi con un enorme masso. Izanami adirata gli gridò che avrebbe preso la vita di 1000 umani per ogni giorno di lontananza, mentre Izanagi, furente, le rispose che lui avrebbe dato la vita a 1500 umani per ogni giorno; fu così che la morte entrò nel mondo. I racconti mitologici giappo-nesi sono particolarmente interessanti perché trovano due paralleli decisamente notevoli, il primo è quello con la mitologia cinese, nella quale si racconta di esseri celesti discesi sulla Terra in Draghi Volanti: come abbiamo visto, costoro furono i primi sovrani cinesi che diedero inizio alla civiltà cinese e che sono conosciuti come i Tre Augusti: Fu Xi, Nüwa, Shen Nung. Nüwa era la sorella di Fu Xi e ne divenne anche la sposa, essi venivano rappresentati sempre allacciati per la coda, mentre Fu Xi tiene in mano una squadra e Nüwa, invece, un compasso: i due strumenti (ad oggi, ancora adoperati nella simbologia massonica) indicano che i due sovrani inventarono norme e regole standard. Il secondo parallelo notevole è con la mitologia egizia, nella quale si tramanda sempre di un fratello e di una sorella sposi (Osiride e Iside), dalla cui unione nacque Horus, il capostipite delle dinastie faraoniche. Inoltre, come nello Kojiki, i Testi delle Piramidi parlano dello Zep Tepi, un periodo primordiale dal quale emerse l’ordine dal caos e nel quale gli Dei governavano la Terra. Arrivati a questo punto del nostro viaggio, viene da domandarsi come interpretare queste corrispondenze presenti in culture tanto lontane nello spazio e nel tempo?
Autori: Ambra Guerrucci e Federico Bellini
Titolo: "Alla Conquista del Pianeta Terra"
Collana: Civiltà Extraterrestri - Libro I
Editore: Risveglio Edizioni
Data pubblicazione: Giugno 2015
Formato: Libro 14,80x21
Pagine: 400
Prezzo: € 18
ISBN: 9788899009021
ISBN-A: 10.978.8899009/021
Info: risveglioedizioni@live.com
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