Quando lo zucchero perde dolcezza

Creato il 16 febbraio 2016 da Maria Materia @MariaMateria1

Sappiamo che il business mondiale dello zucchero vale 47 miliardi di dollari e l'area globale destinata alla sua produzione 31 milioni di ettari, come se il nostro intero stivale fosse interamente coltivato con canna da zucchero.

Sappiamo anche che il suo consumo negli ultimi 40 anni è più che addoppiato e la sua produzione a livello mondiale è purtroppo spesso implicata nel " land grabbing ", ovvero nell'accaparramento delle terre strappate agli agricoltori nei paesi più poveri del mondo.

Un esempio per tutti in Tanzania dove nel distretto di Bagamoyo le popolazioni locali si sono viste derubate della terra che dava loro sostentamento per consentire lo sfruttamento di 20.000 ettari di terreno per 99 anni da parte di una società svedese (Ecoenergy).

In realtà il progetto era nato nella veste di "progetto umanitario" con lo scopo di risollevare le sorti delle popolazioni coinvolte attraverso la "moderna" agricoltura intensiva, ma in realtà si sta tentando di imporre il modello occidentale delle grandi imprese e dei grandi capitali invece della promozione della piccola afgricoltura contadina che probabilmente sarebbe più opportuna... e alla fine a guadagnarci sono sempre le stesse grandi multinazionali.

Almeno il prezzo della terra fosse onesto... ma parliamo di concessioni che possono scendere fino ad un dollaro l'ettaro l'anno! Concessioni di durata infinita ad un prezzo infinitesimo! E come se non questo non bastasse, le terre locate non sono di proprietà delle aziende utilizzatrici e quindi non sono tassabili... vabbé siamo alle solite: grandi vantaggi per i soliti noti e noi non resta altro che il senso di colpa nel mettere un cucchiaino di zucchero nel caffè!... ah il caffè, ma da dove viene il caffè?