Quando omertà e silenzi infiniti profumano di presa per il c**o (nostra).

Creato il 13 maggio 2013 da Manuel
La notizia riguardante le ormai famose tabelle di Eufemiano Fuentes – il dottor doping del decennio scorso, degno erede di Conconi (in ‘faro’ degli anni ’80) e di Ferrari (quello degli anni ’90) – che hanno fatto finire sulla prima pagina della Gazzetta l’ex Re Leone Mario Cipollini ad inizio febbraio, ha fatto si che da quei giorni Re Imbroglione sia totalmente scomparso, eclissato dalla scena. Ogni anno, dopo essersi ritirato, non mancava di fare qualche comparsata durante il Giro, specie quando le frazioni toccavano la Toscana. Da mesi nessuna notizia, nessuna dichiarazione, se non quelle del suo legale al tempo della notizia. Purtroppo poco spazio è stato dato – se non quello misurato al minimo dovere di cronaca – anche a Boogerd o Schumacher al riguardo delle loro confessioni legate al doping. Dopo il doping assunto “come mettere l’acqua nella borracia” di Armstrong, sembra che il doping assunto “come mangiare un piatto di pasta” di Schumacher sia da mettere sotto al tappeto e sia cosa di secondo piano. Su Cipollini è sceso un velo di silenzio totale, blindato. D’altronde quando sei amico di tutti quelli che oggi stanno in tivù a raccontare il ciclismo, per quest’ultimi resta ben poco da poter inventare. Meglio stare zitti, evitare l’argomento, nemmeno sfiorarlo, che tanto l’appassionato cretino ha la memoria corta e quindi tiriamo avanti il carretto dell’omertà facendogli credere che il doping sia solo americano. Di certo la Gazzetta dello Sport, che aveva proprio in Cipollini un suo collaboratore al Giro, non ha pubblicato quelle tabelle senza garanzie. Se fossero cose campate in aria le denunce dell’atleta sarebbero già partite da un pezzo, e la Gazzetta non va a mettere in prima pagina una bomba come quella giusto per vendere. Cipollini sarebbe stato anche uno dei testimonial migliori per i Mondiali toscani, e l’imbarazzo provocato dev’essere stato bello grosso. Mario pensi alle sue biciclette vendute a peso d’oro e lasci perdere il farsi rivedere in giro. Tra le pagine della rivista CyclingPro – dove il leccapiedismo non è di casa come su altre testate e perciò di Cipollini si parla – emerge che un altro ciclista italiano, specialista di classiche, sarebbe stato una decina di anni addietro nell’elenco clienti di Fuentes. Però nessuna notizia su questo. Per Armstrong che va a pisciare c’è sempre spazio per due righe.

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