L’espressione napoletana Jí a ppuorto pe na rapesta, letteralmente recarsi al porto per comprare una rapa, significa impegnarsi in maniera smisurata ed impiegare immani energie per raggiungere un risultato modesto ed umile, come sarebbe l’inoltrarsi al mercato del porto per acquistare una sola rapa. Una volta il principale mercato di frutta e verdura era ubicato nei pressi del porto di Napoli, in una zona che successivamente ospitò quello del pesce e poi i circhi equestri nomadi.
L’espressione originaria Jí a ppuorto pe na rapesta ha subìto delle varianti: una è Jì a Puortece pe na rapesta, dove Portici ha sostituito il porto a causa della somiglianza tra le parole, ma anche perché il comune del napoletano era anticamente soggetto a sfruttamento agricolo. Nelle cittadine della provincia, invece, non è raro sentire Jì a Napule pe na rapesta, ossia andare a Napoli, una città dove in passato ci si recava in occasioni importanti e di certo non per comprare una rapa.
Il termine rapesta deriva dal latino rapistrum ed indica la rapa, un ortaggio povero e di poco sapore tanto da esser passato ad indicare una persona sciocca ed incompetente.
In alcune zone della Campania, questo detto napoletano è sostituito con la frase:Vaco a Sessa pe’ n’ uosso, “Vado a Sessa per un osso”. Il significato rimane lo stesso, in quanto recarsi a Sessa Aurunca (comune dell’alto casertano) ed affaticarsi solo per prendere un osso è considerata una cosa di scarsa importanza o addirittura da evitare.