Quando ti giocano brutti scherzi

Creato il 11 febbraio 2014 da Rory

A volte succedono cose molto strane, alle quali apparentemente non troviamo motivazione.

Conosci qualcuno, ti piace, inizi a frequentarlo. Te ne innamori, cerchi di costruire qualcosa, gli dai tutto quanto quello che riesci a dare. Succedono cose simili anche in amicizia, quando ti butteresti nel fuoco per il tuo amico più caro, perché gli vuoi bene e non permetteresti che gli accadesse nulla di male. In amore, come in amicizia, apri le porte di casa tua come mi disse una volta qualcuno ma soprattutto del tuo cuore. Poi succede che non ne ricavi assolutamente nulla se non una sonora porta in faccia così, senza una spiegazione logica.

Credo che la cosa che ferisca di più sia proprio quando un amore o un’amicizia finiscono così, senza una spiegazione logica, sempre se in questo campo di logica possiamo parlare. Allora ti ritrovi solo con la tua tristezza, tra mille domande e se sei fortunato, con qualcuno che ti sostiene e se non altro, ti lascia sfogare. Ti chiedi perché Dio ti abbia tolto tutto, quando tu hai fatto l’impossibile e tutto ciò che domandavi era un po’ di affetto. Ma non c’è nulla, non ci sono spiegazioni. Credo che quando una persona non voglia dare spiegazioni sul perché finisce qualcosa, o banalmente non ne ha voglia o peggio, si vergogna di dire come stanno le cose, perché magari la spiegazione che ha da dare è assolutamente insignificante. E siamo sempre lì, perché ti ritrovi col tuo male, che ti è stato inflitto senza alcun motivo.

Al giorno d’oggi poi, tra blog è social, è fin troppo facile sfogarsi in rete, in senso buono e cattivo. C’è chi pubblica una foto, uno status, con l’intenzione di dimostrare al mondo che è felice e contento, quando la felicità tutto è fuorché un’immagine su un sito e anzi, quando si è felici davvero, come dice un altro mio caro amico, si ha quasi paura di sbandierare ai quattro venti questo sentimento, poiché è purtroppo sin troppo effimero. Personalmente ho sempre diffidato di chi fa grandi uscite pubbliche in questo senso, mi sembra una cosa fin troppo umorale, un qualcosa che si fa per dimostrare a sé stessi più che agli altri che si sta bene.

Direte voi “ma tu sul tuo blog ti sfoghi” ed è vero, però lo faccio perché qui ho un pubblico più selezionato al quale posso raccontarmi e dal quale sono certa di essere capita e qualche volta anche ben consigliata. Poi certo, c’è sempre la variabile di chi passa per di qui per caso e magari si sofferma a leggere, qualche volta si identifica, altre mi prende per pazza, qualcun’altro si sente anche capito e sente anche le sue pene diventare più leggeri. Il punto, miei cari, è comunque che da questi episodi c’è sempre da imparare. E la lezione può essere anche positiva, perché se c’è una cosa che ho capito nella vita è che tutto il male che fai, presto o tardi torna indietro. Lungi da me lanciare anatemi ma prima o poi, chi ci ha inflitto sofferenza si troverà nei nostri stessi panni e finalmente capirà tutto il male che ci ha fatto.

A tutti dedico questa: Co’Sang – Chi More pe’mme