Quando un amore diventa malato

Creato il 21 dicembre 2011 da Andrea Rattacaso @rattablog2
L'amore è una delle cose più belle del mondo, eppure ogni santo giorno, senza nemmeno sforzarci troppo, troviamo persone che soffrono proprio per questo grande valore della nostra vita. 
Molti dicono che la nostra civiltà è in crisi proprio perché nessuno riesce ad insegnare come amare; alcuni invece pensano che amare sia una capacità innata, che abbiamo tutti dalla nascita e che l'educazione imposta dalla società sia ciò che la corrompe e la danneggia. 
Assumendo che sia vera la seconda ipotesi, che è anche quella che condivido maggiormente, ci troviamo ad affrontare la situazione in cui una cosa, che funziona perfettamente fin dai primi istanti di vita, viene guastata dalla nostra società, a cominciare dalla nostra stessa famiglia.
Per amare pienamente qualcuno è necessario avere una certa autonomia psicologica, ricorrere il meno possibile al “bisogno dell'altro per essere felici” ma impegnarsi ad “occuparsi della felicità di chi amiamo”; ricordate che se siamo in grado di rendere felici gli altri, allora vuol dire che sappiamo farlo anche con noi stessi. 
Invece molte persone non possiedono questa autonomia e, anzi, per alcune il bisogno dell'altro diventa un segno dell'amore, la misura di quanto amano qualcuno. Ho sentito dire migliaia di volte “se mi manca così tanto vuol dire che lo amo”. 
Non c'è nulla di più dannoso in una società di un male che viene scambiato per un bene. 
Quando non abbiamo un indipendenza psicologica abbiamo spesso la sensazione che ci manchi qualcosa, soffriamo per questa mancanza e, quando troviamo la persona giusta che si presta al nostro gioco d'amore, possiamo legarci ad essa come una sanguisuga. 
Accade così che, anche con tutte le buone intenzioni del mondo, inconsciamente usiamo l'altro per i nostri scopi, per soddisfare il nostro egoismo, per proteggerci da ciò che temiamo, per aumentare la nostra autostima o semplicemente per scaricargli addosso tutto il male che abbiamo dentro e che non vogliamo mostrare agli altri. 
E improvvisamente ci ritroviamo ad essere dipendenti da ciò che “amiamo”: non un amore che esalta e libera, ma uno che imprigiona e distrugge, proprio come una droga. 
Un amore malato è proprio questo: è una droga, ci imprigiona e ci distrugge, uccidendoci piano piano. 
Normalmente un partner sano di mente non si lascerebbe usare e ci aiuterebbe ad amare di più noi stessi. Ma se si ha la sfortuna di trovare un partner che sta male psicologicamente, potrebbe diventare anche lui dipendente da noi, sviluppare una sua dipendenza in sinergia con la nostra o sfruttare la nostra dipendenza per trattarci male e soddisfare il suo ego. 
Poi, se questa situazione dura tanti anni, la dipendenza si consolida e diventa sempre più difficile uscirne: accettare che la nostra “normalità” è in realtà qualcosa che ci danneggia è dura da accettare. E se non accetti l'esistenza di un problema, non pensare nemmeno all'eventualità di poter usare una soluzione
La soluzione a questo grande problema, come al solito, è l'Amore con la A maiuscola, quello che nessuno sa applicare alla perfezione e che quindi si può fare solo meglio di altri. 
Se si capisce che amare è occuparsi dell'altro, nutrirsi della capacità di rendere felice l'altro, automaticamente aumentiamo la nostra autostima. 
E quando la stima di noi stessi è alta significa che ci stiamo amando e che quindi abbiamo un minor “bisogno” di essere amati. L'amore che riceviamo diventa così il frutto di tutto l'amore che abbiamo seminato, frutto di qualcosa che dipende da noi stessi e non da qualcosa di esterno. 
Lo so che a parole sembra facile e nella pratica è tutta un'altra cosa. Purtroppo uscire da una qualsiasi dipendenza è una prova durissima, soprattutto se per anni e anni si è agito sempre allo stesso modo. 
Una ricetta per guarire, nel senso di una procedura ben precisa, non ve la so dare anche se mesi fa ho fatto una bozza di proposta alla quale sicuramente c'è tantissimo da migliorare. Però penso, se l'uomo è riuscito a volare, cosa che più di 100 anni fa era fantascienza, perché diamine non potete aggiustare il vostro modo di amare? 
Non sto scherzando: studiate il vostro problema, attuate le soluzioni che ritenete più adatte, ritentate quando sbagliate, siate costanti nell'impegno ed alla fine i risultati arriveranno
Comunque studierò ancora questo argomento e appena troverò qualcosa di interessante la pubblicherò, sempre cercando di essere il più chiaro possibile. 
Come al solito, se c'è qualcosa che non ho saputo spiegare con sufficiente chiarezza, segnalatemelo nei commenti e provvederò . 
Alla prossima.

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