"Attento. Tieni la testa a posto: ti servirà. La città in cui ti conduco è vasta e intricata, e tu non ci sei mai stato prima. [..] La verità è che tu sei un alieno, in tutto e per tutto, arrivato da un altro tempo e da un altro luogo. Quando ho catturato il tuo sguardo la prima volta e tu hai deciso di seguirmi, probabilmente pensavi di arrivare qui e sentirti a casa. Ma adesso ci sei davvero, in quest'aria fredda, tagliente, trascinato nell'oscurità più nera, e inciampi su un terreno accidentato, senza riconoscere nulla. [...] E tuttavia non mi hai scelto a caso. Su, risparmiami la ritrosia: tu speravi che avrei soddisfatto desideri che non osi neppure nominare, o almeno che ti avrei intrattenuto un po'. Adesso esiti, ancora aggrappato a me, ma già tentato di abbandonarmi. All'inizio, quando mi hai scelto, non ti sei reso conto fino in fondo delle mie proporzioni, ne' ti aspettavi che ti avrei catturato così, e così in fretta. [...] Ma ti sei lasciato sviare, e adesso è troppo tardi per tornare indietro. [...] Non ti stanno aspettando: tu non significhi niente per loro. Se pensi che abbiano intenzione di lasciare i loro letti caldi per venirti a conoscere, ti sbagli. [...] Quello che ti manca sono i contatti giusti, per questo siamo venuti qui, per i contatti."Il petalo cremisi e il biancoMichel Faber
Tu leggi. Ma in realtà è il libro che sta leggendo te. Persino nelle tue virgole.E rimani a fissare quelle parole e hai il dejà vu di mesi della tua vita.Ma vederli lì su carta fa il suo bell'effetto.