La notizia di cronaca è una di quelle che gelano il sangue nelle vene. Un ragazzo di 17 anni si è ucciso per amore. Non si può e non si deve morire a 17 anni. Non si può e non si deve morire per amore
Eppure è accaduto e continua ad accadere. Cambiano i volti, cambiano gli ambienti, anche i modi di comunicazione.I ragazzi di oggi affidano ai social network la lora ansia di amare ed essere amati. E su questi diari contemporanei lasciano le foto degli amori vissuti, le parole della gelosia e degli abbandoni.
Il ragazzo della triste cronaca di questi giorni aveva la disperazione nel cuore di un amore estivo nato insieme al caldo della stagione, finito con l'inverno diventato l'inverno del cuore.
E' salito su un alto terrazzo e si è precipitato nel vuoto. Eppure aveva lasciato scritto: "Aiutatemi a volare..."Aggiungendo, però che nell'impossibilità avrebbe preferito morire.
Non ha creduto più che si potesse volare, ha ceduto all'attrazione del vuoto.
Ma il gesto, assurdo per la vita e la ragione, merita il rispetto verso un sentimento sbocciato e non cresciuto, acompagnato anche da un ultimo lascito di vita:
"Sarò l'Angelo custode di chi ama" ha scritto prima di precipitare.
Non so se gli angeli custodi a volte si concedono una loro vacanza, Quando il mio angelo desidererà un momento di libertà e non vorrà seguire per un po' il cammino della mia ombra, vorrò semtire l'invisibile presenza delle ali di questo angelo d'amore morto per amore.
Antonio Miredi
Dedalo incita il figlio al volo, dipinto dell'artista francese Charles Paul Landon, 1799, Alençon, Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle.