Tra le altre cose, è stato fatto in modo magistrale nel film Cairo 678.
Ora una ragazza americana di origini egiziane fa un video sull'insicurezza che si prova in una semplice camminata al crepuscolo su uno dei ponti principali del Cairo. Mi fa un po' ridere il fatto che non si senta sicura.Kasr el Nil collega il cuore della città, l'ormai celeberrima piazza Tahrir, con l'isola di Zamalek, uno dei quartieri più posh della metropoli.
Oltre ai ragazzini che vengono filmati (e scelti con sapienti tagli), la ragazza sicuramente incontra venditori ambulanti, famiglie che passeggiano e coppiette che tubano. Se fosse notte fonda in un vicolo di un quartiere malfamato ok, mi sentirei insicura pure io (anche se è raro che a una straniera capiti più di una mano morta - anche se assolutamente non giustificabile, ovvio), ma lì, all'ora del tramonto, che per l'Egitto è l'ora di punta visto che fa un po' meno caldo... ma dai.
Quegli sguardi sono sguardi che ogni ragazza, e ancor di più se occidentale, riceve quando cammina. Fanno sentire in imbarazzo, fanno innervosire, ma, personalmente, non mi fanno sentire insicura.
Mi ricordo quando al liceo odiavo i militari: non si poteva passeggiare tranquillamente per il centro senza che sguardi lascivi o apprezzamenti più o meno galanti ti facessero sentire una vacca al mercato agricolo.O gli sguardi lascivi ricevuti a Colombo. Per non parlare di quelli in spiaggia a Gaeta.
La ragazza è americana, e sicuramente negli Stati Uniti nessuno ti guarda in quel modo, quindi si può sentire aggredita, o invasa, non lo metto in dubbio. Mi è anche venuto in mente che possa trattarsi di quello che gli inglesi chiamano "humblebrag", che potremmo tradurre come "falsa modestia", anche se non ne coglie tutta la sfumatura. Ma non voglio fare la solita acidona.
Aggiungo, inoltre, che in quei paesi ti guardano così anche le donne (se non peggio. Tutti gli amuleti antimalocchio che mi sono stati regalati sono per proteggermi dalle donne. Lo so). Sono tutti curiosi come delle scimmie e vogliono sapere da dove vieni, cosa fai, guardare come ti vesti etc.
In Egitto il problema delle molestie sessuali è piuttosto diffuso, e la ragazza, probabilmente, voleva fare la sua denuncia. A me fa solo ridere. Poteva impegnarsi di più. Fossero quelli i problemi del Cairo sarebbe una città all'avanguardia.
Si tratta di una società repressa in cui spesso il sesso viene dopo il matrimonio, che con la crisi viene rimandato sempre più frequentemente verso i trent'anni. Nel contempo, sono bombardati da immagini sessuali a manetta: nonostante la dittatura, la censura del porno è pressoché inesistente. Aggiungi un temperamento focoso, la scarsa alfabetizzazione, la mancanza di controllo delle nascite, e il gioco è fatto.
C'è molto lavoro da fare a partire dall'interno della società, e un video del genere non fa che denigrare una fascia sociale che magari è totalmente innocua: ragazzi a malapena ventenni, della Cairo "bene" che sono usciti a fare le vasche per cuccare.
Perciò, no, grazie, non lo ritengo utile per la lotta alla causa.