Quando uno se le cerca...

Creato il 07 marzo 2012 da Narratore @Narratore74

Visto che sono, per mia stessa natura, molto estroso e alla perenne ricerca di cose nuove e interessanti, ho pensato di portare avanti un'iniziativa che, e qui potrei anche sbagliarmi, non visto in nessun altro blog. Che la lettura in Italia stia passando un brutto periodo lo sanno anche i sassi, e che i libri più letti siano romanzi anche questo è chiaro. Ma i libri non sono solo romanzi o saggi, esistono quelle cosine chiamati racconti, o antologie, che spesso racchiudono vere opere d'arte condensate in poche pagine. Quindi, mi sono detto, perché non dare spazio a questi micro lavori, recensendoli nel loro piccolo? Nasce così l'idea di fare delle micro/recensioni, dedicate di volta in volta ad un racconto solo. Non intendo recensire le intere antologie, anche se capiterà comunque, il mio intento è dare risalto a quei racconti che, per un motivo o per l'altro, si sono persi nelle pieghe di pagine poco considerate.

Già, perché non sempre un'antologia è totalmente perfetta, quasi mai tutti i racconti di una raccolta sono meritevoli e degni di tutte le attenzioni del caso. Così arrivo io, a dissipare le ombre e a far chiarezza in questo mondo. Vi piace l'idea? Se la risposta è sì, bene. Se siete contrari, beh arrangiatevi! Scherzi a parte, per questo primo appuntamento vorrei parlare de "L'uomo enciclopedico" (titolo originale One of the books), di Richard Matheson.
Scritto nel lontano 1955, la prima pubblicazione avvenne nelle pagine di Galaxy, famosa rivista di fantascienza dell'epoca, e si presenta come molti racconti del buon Matheson: criptico, diretto, inspiegabile. La storia parla di un uomo, un tal Fred, che potrebbe essere un qualunque uomo fra tutti quelli sulla faccia della Terra, che svolge un semplice incarico da inserviente nell'università locale. Senza alcun motivo apparente, un mattino si sveglia rendendosi conto di conoscere molte cose in più. La sua cultura sta aumentando, ma solo a livello nozionistico, e ogni volta che si trova a parlare con qualcuno o a leggere un libro, tutte le conoscenze si riversano in lui, senza limite, senza sosta. Il problema è che lui le conosce solo, non sa come applicarle o che uso farne. È come un immenso hard disk, che si riempie di continuo senza possibilità di usufruire di quei dati. La su avita cambia, al punto che lui stesso si spaventa per quanto gli sta accadendo, ma nessuno9, medici compresi, hanno una risposta al suo problema. Tutto questo va avanti per parecchio tempo, fino a quando un mattino non viene investito da un raggio luminoso e scompare. Viene ritrovato anni dopo, notevolmente invecchiato, e le prime parole che riesce a pronunciare (sembra che la sua mente sia stata svuotata di tutto) sono: "Mi hanno spremuto."
Il racconto è una magia, un piacere per la mente e un viaggio allucinante in quella che sembra una minaccia ma in realtà non sappiamo quale scopo nasconda davvero. Chi ha fatto questo a Fred? Perché sembra aver voluto assorbire tutta lo scibile possibile attraverso un solo uomo? Forse, e queste sono solo possibilità, usare un unico cervello invece che assorbirne milioni era più comodo. Oppure c'è dell'altro…
Matheson si sa, nei racconti da il meglio di se, e questo ne è la prova lampante.  Ventidue pagine, un solo protagonista, se si esclude la moglie di Fred, e una capacità narrativa che straripa nell'assurdo e ce lo vende come razionale e logico. Non ci stupiamo quando Fred viene ritrovato, già intuiamo dove Matheson vuole andare a parare, e ci spaventiamo per le domande che riesce a farci porre.
Per chi fosse interessato ricordo che il racconto è stato inserito nell'antologia Duel e altri racconti, e che, se siete fortunati, potete anche reperirlo in altre antologie, ben più vecchie e rare.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :