Visto che sono, per mia stessa natura, molto estroso e alla perenne ricerca di cose nuove e interessanti, ho pensato di portare avanti un'iniziativa che, e qui potrei anche sbagliarmi, non visto in nessun altro blog. Che la lettura in Italia stia passando un brutto periodo lo sanno anche i sassi, e che i libri più letti siano romanzi anche questo è chiaro. Ma i libri non sono solo romanzi o saggi, esistono quelle cosine chiamati racconti, o antologie, che spesso racchiudono vere opere d'arte condensate in poche pagine. Quindi, mi sono detto, perché non dare spazio a questi micro lavori, recensendoli nel loro piccolo? Nasce così l'idea di fare delle micro/recensioni, dedicate di volta in volta ad un racconto solo. Non intendo recensire le intere antologie, anche se capiterà comunque, il mio intento è dare risalto a quei racconti che, per un motivo o per l'altro, si sono persi nelle pieghe di pagine poco considerate.
Già, perché non sempre un'antologia è totalmente perfetta, quasi mai tutti i racconti di una raccolta sono meritevoli e degni di tutte le attenzioni del caso. Così arrivo io, a dissipare le ombre e a far chiarezza in questo mondo. Vi piace l'idea? Se la risposta è sì, bene. Se siete contrari, beh arrangiatevi! Scherzi a parte, per questo primo appuntamento vorrei parlare de "L'uomo enciclopedico" (titolo originale One of the books), di Richard Matheson.Matheson si sa, nei racconti da il meglio di se, e questo ne è la prova lampante. Ventidue pagine, un solo protagonista, se si esclude la moglie di Fred, e una capacità narrativa che straripa nell'assurdo e ce lo vende come razionale e logico. Non ci stupiamo quando Fred viene ritrovato, già intuiamo dove Matheson vuole andare a parare, e ci spaventiamo per le domande che riesce a farci porre.
Per chi fosse interessato ricordo che il racconto è stato inserito nell'antologia Duel e altri racconti, e che, se siete fortunati, potete anche reperirlo in altre antologie, ben più vecchie e rare.