“Ciao amore, ho pochissimi gettoni! Ti volevo solo dire che ci vediamo alle 7 in piazza”.
Quanti di voi hanno fatto, almeno una volta nella vita, una telefonata di questo tipo da una mitica cabina telefonica?
Purtroppo i lettori più giovani non capiranno quali emozioni, sensazioni, ricordi e nostalgia scaturiscono in noi quando parliamo di una cabina telefonica, così abituati a comunicare con amici e genitori comodamente con uno smartphone e/o via whatsapp.
Non c’è che dire. I telefoni cellulare hanno rivoluzionato ( in meglio) le nostre vite. Oggi non siamo più costretti a girare per la città- magari sotto la pioggia- in cerca di una cabina o correre dal tabaccaio a cambiare la moneta per un gettone.
Ebbene si, in questo post davvero amarcord è giusto ricordare anche gli aspetti negativi – le file al freddo, la conversazione interminabile di chi ci precedeva alla cornetta, le puzze, la sporcizia- ma come possiamo dimenticare l’avviso acustico che lasciava tre secondi per dire l’ultima cosa importante, il riparo dalla pioggia, il romanticismo della situazione?
Oggi le cabine telefoniche sono in via d’estinzione ed entro al 2015 resteranno un lontano ricordo per alcune generazioni di italiani.
Come già saprete, Telecom sta mettendo in atto il piano di riordino delle cabine telefoniche che dà il via all’eliminazione dei telefoni pubblici- rimarranno solamente nei principali luoghi pubblici come gli ospedali.
In questi giorni anche a Treviso sulle cabine della città è apparso un adesivo rosso vivo con una perentoria scritta a lettere cubitali bianche: «Questa cabina verrà rimossa».
Dal 16 giugno prossimo inizieranno a scomparire ma Telecom e Agicom danno la possibilità di salvare qualche telefono pubblico nel caso in cui la sua cancellazione crei un problema concreto che vada oltre i ricordi e l’affetto. Come farlo?
Scrivendo una mail al garante delle comunicazioni indicando nome, cognome e perché una certa cabina non dovrebbe essere rimossa. Starà poi all’azienda decidere se le motivazioni sono valide o meno. La mail va mandata entro trenta giorni dalla data di affissione degli avvisi.