Conar deve julgar suposto racismo em anúncio de azeite Gallo
Vediamo di chiarire cosa è successo.
L’azienda portoghese Gallo, che produce olio d’oliva nel suo Paese e lo esporta qui in Brasile, sta uscendo con una nuova pubblicità dove si legge: “O nosso azeite é rico. O vidro escuro é o segurança".
Secondo il Conar (Código Brasileiro de Autorregulamentação Publicitária) la parola “escuro” può essere interpretata come sinonimo di “negro”, e ora sta valutando se questa pubblicità sia razzista o no.
Noi italiani, grandi produttori di olio e di vino, sappiamo che il vetro scuro delle bottiglie serve per preservare la qualità del prodotto. Alcune componenti dell'olio (soprattutto la vitamina A, con funzioni antiossidanti) degenerano in presenza di luce solare e calore; questo diminuisce le proprietà nutrizionali (l'olio diventa meno sano) e a lungo andare lo fa irrancidire.
Qualcuno potrà ingenuamente pensare che qui in Brasile non sanno questo, ma è ovvio che non è vero, considerando i numerosi produttori di vino locale e anche perché, qualche anno fa, è stato presentato il primo olio d’oliva brasiliano, prodotto a Minas Gerais. In poche parole, anche i brasiliani sanno che il vetro scuro delle bottiglie ha uno scopo preciso e non è solo una moda pubblicitaria.
Ma allora perché fare un processo di supposto razzismo contro questo? Perché una persona deve venire su al mattino e pensare che un vetro scuro possa offendere un uomo di colore? Allora perché non aboliamo tutte le auto nere o blu scuro? Perché non bruciamo tutti i vestiti di un colore diverso dal bianco (o giallo e verde)? Perché non ci tingiamo i capelli tutti di biondo platino o evitiamo per legge l’abbronzatura parziale e integrale?
Ma soprattutto, perchè un Paese come questo, con tutti i problemi che ha, va a cercarsi cose che non esistono in nessuna mente normale? Ma non c’hanno un cazzo da fare questa gente?