Quanti affanni..per trovare un negozio..aperto..mentre visito..una mostra d’arte..

Creato il 07 marzo 2012 da Gianpaolotorres

1879-1958 Gennaro Favai-New York

a ca’ Pesaro Venezia sino al 11 marzo 2012.

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Lettura del Vangelo secondo Matteo (12,9b-21)

In quel tempo. Il Signore Gesù 9b andò nella sinagoga; 10 ed ecco un uomo che aveva una mano paralizzata. Per accusarlo, domandarono a Gesù: «È lecito guarire in giorno di sabato?». 11Ed egli rispose loro: «Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l’afferra e la tira fuori? 12 Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene». 13E

Ogni parabola, è come la verità.. che nonna Silvana,una mia parente di acquisto dice che.. ha tante facce.

Meglio.

Che la verità abbia tante facce non può che consolarci in tanti, e dare maggiori soddisfazioni che non sentirci dire di aver ragione,quando la ragione..si dà anche agli asini!

Conversando,su di una delle tanti liberalizzazioni del nuovo governo,si è parlato che l’orario di apertura e di chiusura dei negozi sia logico che se lo facciano i commercianti in funzione di quando pensino di guadagnar di più, secondo le opportunità che si presentano. Domeniche comprese.

Infatti il commercio in provincia è già penalizzato in settimana dai tanti assenti che pendolano di qui e di là,e se prosegue questo ritmo di andamento coi treni sempre in ritardo,metteranno negozi anche sui regionali e gli Intercity e la gente si farà la spesa.. in transito, contando che l’ igiene a bordo sia migliorata nel frattempo.

Una amica,al mio commento che la domenica sul tardi era più accogliente il centro cittadino con i negozi aperti,mi commentava che non era giusto.

Ma in verità,in città,ora abbiamo la Mostra di Mirò e soci all’ARCA,ed i visitatori di solito arrivano da fuori di giorno festivo.

Per lei,che all’ARCA non ci pensa, la domenica si dedica al Signore,che è festivo, e le commesse anche se prendono la paga più robusta,a molte non gli va lo stesso di lavorare, perchè vogliono restare con la famiglia.

Hanno ragione tutti,ma anch’io di domenica sono di turno con mia madre novantenne,l’aiuto esterno fa riposo,e se riesco mi recupero le forze di lunedi o di martedi.E mi va bene uguale.

Infatti tornando alla parabola, colui che perse la pecora,col cavolo che aspettò la domenica per andare a tirar su la bestia dal fosso,ci andò subito,sabato che fosse o meno,perché per lui la pecora era fonte di sostentamento e di commercio,in breve di soldoni che potevano servirgli.

Se durante la settimana il commercio langue,e di domenica si vende,benvenuta sia la domenica. Si cambia dal calendario il giorno festivo settimanale secondo le categorie,e tutto si rimette a posto automaticamente.

In quanto poi al resto,non è che una pecora debba cadere in acqua sempre e per forza solo di sabato,sarà stata un’ eccezione,può cadere anche di altri giorni,così come anche le commesse o i parenti dei negozianti,si possono alternare al lavoro una domenica sì ed una no, o come meglio si intendono fra titolari e dipendenti, e soprattutto per  come si mettono in sintonia con gli orari della clientela, senza farne un accordo interprovinciale o regionale.

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