Magazine Media e Comunicazione

Quanto e’ buona la Red Bull mescolata con il dentifricio e riscaldata al microonde

Creato il 08 settembre 2011 da Mriitan @MassiRiitano

Quanto e’ buona la Red Bull mescolata con il dentifricio e riscaldata al microondeUna volta esistevano le classiche catene di Sant’Antonio: qualcuno ti infilava nella buca delle lettere un pezzo di carta scritto a mano (oppure una copia fotostatica) con un testo farneticante che si concludeva con un invito a diffondere lo stesso messaggio ad un numero preciso di persone care, onde evitare di incorrere in eventi infausti specificati con tanto di esempi realmente accaduti.

L’avvento della posta elettronica ha reso tutto piu’ facile e veloce, diversificando il contenuto delle lettere e arricchendo le stesse con suoni e immagini accattivanti.

Ora e’ la volta dei Social Network, uno su tutti Facebook.

Sempre piu’ frequentemente ci si imbatte in post che terminano con un invito di diffusione mediante copia incolla sulla bacheca oppure per semplice condivisione.

Basta un click e centinaia di contatti possono fruire del nostro condiviso pensiero.

In fondo che male c’e’ … una battuta spiritosa, un po’ di satira, qualche notizia che altrimenti passerebbe inosservata … eppure il male c’e’ e si chiama Bufala.

Il problema e’ che troppo spesso condividiamo a cuor leggero appelli o notizie pseudoscientifiche (a voler essere buoni) che non hanno alcun fondamento.

Ancora piu’ grave se queste notizie vengono condivise da “tecnici” (ad es. un falso allarme sulla salute diffuso da un medico) perche’ diventano subito credibili.

Vogliamo analizzare qualche esempio?

La Red Bull sarebbe una bevanda di origine militare che dopo l’assunzione deve essere seguita da attività fisica pena un infarto fulminante, il Sodium Laureth Sulphate ed il Sodium Lauryl Sulphate (comuni componenti di dentifrici, saponi e detersivi) indurrebbero il cancro, i cibi cotti nel microonde causerebbero cambiamenti nel sangue tali da indicare l’inizio di un processo patologico canceroso.

Inutile dirvi che queste notizie fanno riferimento a studi scientifici inconsistenti o mai pubblicati.

Eppure basta poco per non incappare in queste trappole, una rapida ricerca sul web (magari aggiungendo la parola chiave “bufala”) ed ecco che tutto appare piu’ chiaro.

Il sito web di riferimento e’ in inglese (http://www.snopes.com).

Un sito italiano molto esplicativo e’ quello di Paolo Attivissimo, un esperto che da anni si occupa del problema bufale e ne ha classificate ben 330 (http://attivissimo.blogspot.com/p/indice-delle-indagini-antibufala.html).

Su Facebook e’ nato anche un gruppo specifico (http://www.facebook.com/group.php?gid=48129754519) che ha il pregio di essere molto aggiornato: appena una presunta bufala inizia a girare sul social network viene subito verificata ed eventualmente smascherata.

Insomma i mezzi non mancano.

Morale della favola, prima di condividere una notizia e’ d’obbligo controllarne la fonte.

Mariano

Quanto e’ buona la Red Bull mescolata con il dentifricio e riscaldata al microonde


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :